“Don’t Look Up” di Adam McKay è uno dei film più controversi dell’anno. Su Netflix dal 24 dicembre, ha raggiunto la posizione numero 1 nella classifica mondiale. Tuttavia, proprio come è successo con film come “Bohemian Rhapsody” di Brian Singer o “Joker” di Todd Philips, il film già ha diviso critica e pubblico.
La satira costellata di stelle di McKay centra l’obiettivo: di fronte alla certezza dell’estinzione, l’uomo preferisce vivere nella negazione. Il regista Adam Mckay, noto soprattutto per i drammi satirici basati su eventi reali (The Big Short, Vice), attinge alla stessa vena comica del suo lavoro passato, per dipingere un ritratto tristemente accurato di uno scenario sociale in cui la mancanza di empatia umana segna le tappe di un destino ineluttabile. Gli astronomi Kate Dibiasky (Jennifer Lawrence) e il dottor Randall Mindy (Leonardo DiCaprio) scoprono che un’enorme cometa è diretta verso la Terra e si abbatterà sul pianeta nel giro di 6 mesi. In qualsiasi altro film, il pianeta viene salvato 2 ore dopo. In Don’t Look Up, la soluzione non è così semplice.
Quando Dibiasky e Mindy consultano il presidente Janie Orlean (Meryl Streep) per decidere un piano d’azione in grado di distruggere la roccia spaziale o deviarne almeno la traiettoria, la reazione non è quella che il pubblico si aspetta. Orlean è più interessata a studiare l’impatto che un tale annuncio potrebbe avere sulla percentuale di gradimento degli americani.
Don’t Look Up esplora come i politici, i media e i cittadini comuni potrebbero reagire a notizie catastrofiche. I personaggi principali finiscono per essere screditati e diffamati. E’ deprimente guardare scienziati apparentemente sani di mente perdere la testa per il fatto che nessuno li stia prendendo sul serio.
La tensione cresce non perché si teme che i buoni non riusciranno a fermare la cometa, ma perché nessuno al potere sembra disposto a farlo. Se non fosse stato per le prestazioni eccezionali di attori del calibro di Di Caprio, Streep e Lawrence, i film si sarebbe sgretolato sotto il peso dei tanti temi sottostanti alla trama principale. Il mezzo diventa il messaggio, rivelando quanto facilmente la nostra stessa fame di intrattenimento senza pensieri e di curiosità sulle celebrità (in un film pieno di celebrità) può distogliere la nostra attenzione dalla realtà: ovvero l’imminente annientamento della nostra specie.