L’educazione sociale, sentimentale e sessuale di una donna dalla provincia francese degli anni Quaranta alla temperie di liberazione degli anni Settanta. E’ questa la trama del nuovo libro di Annie Ernaux, dal titolo “La Donna Gelara”, pubblicato da Orma Editore, che conferma il talento della scrittrice francesce di reiventare i modi e le possibilità dell’autobiografia, trasformando il racconto della propria vita in acuminato strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale.
Le scoperte e i tabù dell’infanzia, gli ardori e i conformismi dell’adolescenza, gli anni trepidi e indipendenti dell’università, ingolfati di amori e di scelte, finché i mille bivi della giovinezza non convergono in un’unica via dalla forza di attrazione quasi irresistibile: il matrimonio, la fondazione di una famiglia. Una giovane coppia si sposa, condivide una casa, fa due figli. Anche se animata da ideali egualitari e progressisti, la famiglia presto si sbilancia e tutto il peso delle incombenze di ogni giorno ricade esclusivamente sulla moglie. Un’ingiustizia quotidiana, “normale”, che vivono moltissime donne. Con sguardo implacabile “La donna gelata”, nelle libreria dell’8 febbraio, traccia un percorso di liberazione capace di trasformare l’inconfessabile orrore per la propria vita in coraggiosa e spietata presa di coscienza.
E qui lo squilibrio di ruoli e mansioni tra moglie e marito, tra madre e padre condanna l’autrice alla glaciazione dell’interiorità e del desiderio. In un continuo contrappunto tra le proprie esperienze e i modelli imposti dall’onnipresente universo maschile – nel sussidiario delle elementari come nei riti collettivi della gioventù e nei luoghi comuni sulla «femminilità» –, Annie Ernaux descrive con precisa passione l’apprendistato alla disparità di una donna, consegnandoci con spietata limpidezza un’impareggiabile radiografia della moderna vita di coppia.