Venerdì primo maggio (alle ore 11) il Piero Gabrielli lancia sul web il video clip Chiuso dentro casa, una canzone collettiva per raccontare, in musica e parole, le sensazioni che stiamo vivendo in queste settimane e che attraversano gli oltre 300 contributi, fra testi e video, provenienti dai ragazzi con e senza disabilità e le loro famiglie, che hanno partecipato alla creazione di questa canzone.
Un lavoro comune e condiviso come un grande mosaico in cui sono stati montati circa 160 frammenti di video che i ragazzi, mentre ‘erano chiusi dentro casa’, distanti ma in sincrono, hanno realizzato seguendo il tutorial il laboratorio Canta che ti passa. Una canzone scritta e composta insieme, ognuno a casa propria, e costruita con le parole di ciascuno (140 testi), registrate e poi condivise per un grande puzzle emotivo, fatto di immaginazione, voci e sentimenti, che arrivano da ovunque e si ritrovano vicine nello stesso gesto. In attesa di una ripartenza e un ritorno ad emozioni dal vivo, con questa canzone realizzata dai ragazzi inizia il 1° maggio del Teatro di Roma.
Le attività del Piero Gabrielli sono programmate nell’ambito del palinsesto digital #TdRonline con un ricco calendario di appuntamenti su tutti i canali social del laboratorio e del teatro (Facebook, Instagram e YouTube): giochi di teatro in pillole, esercizi partecipati, passatempi e idee per giocare insieme. Non si ferma l’impegno del Gabrielli a tenere coesa e in connessione la comunità dei suoi ragazzi (circa 700 studenti) per continuare, anche se costretti a distanza, a sentirsi coinvolti nell’esperienza scenica e teatrale. Infatti, dall’inizio dell’emergenza Covid – 19, mantiene in rete i partecipanti ai laboratori teatrali, ragazzi, docenti e teatranti: “Credo che l’impegno dei ragazzi, con e senza disabilità, e dei docenti a partecipare in maniera attiva e creativa al progetto Canta che ti passa sia un gesto straordinario – commenta il regista Roberto Gandini, guida del Laboratorio Integrato Piero Gabrielli, che quest’anno compie 25 anni di attività – Dietro tutto questo materiale (circa 300 fra testi e video) c’è il lavoro di altrettante famiglie che hanno collaborato con entusiasmo, pazienza e divertimento all’esito finale”.
Il processo di creazione della canzone si è articolato in diverse fasi, a partire da metà marzo, appena iniziata la chiusura per l’emergenza sanitaria, è stata creata e inviata la base di Chiusi dentro casa ai ragazzi del Gabrielli, tramite gli insegnanti e i canali social, chiedendo di ispirarsi alla situazione che stavano vivendo. Gli scritti sono stati elaborati dai ragazzi dopo un paziente lavoro con i docenti. I più adatti – metrica coincidente con la musica – sono stati selezionati per comporre il testo definitivo. La canzone è stata quindi registrata e inviata nuovamente ai ragazzi (con un secondo tutorial) affinché potessero cantare e video-riprendersi con il cellulare.