La usa il portiere del tuo palazzo, ma se non la usa lui allora la sta usando la professoressa che dà ripetizioni a tuo figlio, l’insegnante di piano di tuo nipote, la costumista della compagnia di teatro che andrai a vedere stasera, il veterinario che cura il tuo gatto. Il sindaco da cui sei andato a cena. Il costruttore della casa in cui vivi, lo scrittore che leggi prima di andare a dormire, la giornalista che ascolterai al telegiornale. Ma se, pensandoci bene, ritieni che nessuna di queste persone possa tirare cocaina, o sei incapace di vedere o stai mentendo. Oppure, semplicemente, la persona che ne fa uso sei tu.
È questo l’incipiti di ZeroZeroZero, il romanzo di Roberto Saviano a cui è ispirata l’omonima serie Sky Original in arrivo dal 14 febbraio su Sky Atlantic e Now TV, diretta da Stefano Sollima, Janus Metz (Borg McEnroe; True Detective) e Pablo Trapero (Mondo grua; The clan).
La serie action drammatica è composta da otto episodi e racconta, chilometro dopo chilometro, il viaggio internazionale di un carico di cocaina, dal suo acquisto fino alla consegna, passando per il confezionamento in Messico. Il focus è sull’aspetto economico di quello che è il business più redditizio al mondo, quello dell’oro bianco e mette in luce il significato più profondo della globalizzazione, con le sue contraddizioni e le sue conseguenze sul mondo reale e sull’economica globale.
Don Minu (Adriano Chiaramida – Romanzo Criminale, La serie) è il capo dei capi della ‘Ndrangheta e da anni vive rintanato in un bunker tra i monti calabresi. Da lì continua a gestire i traffici illeciti dei suoi numerosissimi affiliati, ma la lunga latitanza ha indebolito il suo potere. Per riguadagnarsi la fiducia e il consenso degli affiliati e imporre nuovamente il suo dominio assoluto su una delle organizzazioni più potenti al mondo, Don Minu decide di organizzare l’acquisto e la consegna di un immenso carico di droga, dei cui profitti beneficerà tutta l’organizzazione. Per farlo, però, dovrà esporsi ed essere accorto. Gli uomini fidati che conoscono la sua posizione sono pochissimi e, tra questi, c’è Stefano (Giuseppe De Domenico – Euforia), nipote del boss che – nonostante sia nato all’interno della retrograda malavita calabrese – ha passato un periodo di studio all’estero che gli ha permesso di imparare le lingue e di contare su un bagaglio culturale e d’esperienza più cosmopolita. È lui, proprio per il suo legame di sangue, a gestire gli affari criminali dell’organizzazione in modo ambizioso e anche violento, ma con un solo e unico valore che per lui conta realmente: la sua famiglia, composta dalla moglie Lucia e dal figlioletto Domenico.
Ma la rotta dell’oro bianco non è fatto solo di Compratori calabresi: all’inizio del viaggio ci sono i Produttori, i cartelli messicani. In questo caso, si tratta del potente cartello della famiglia Leyra, minacciata dall’esercito messicano, un team di forze speciali che esiste con lo scopo di fare la guerra ai narcos. Nell’esercito spicca Manuel Contreras (Harold Torres – Sin Nombre; Northless), un sergente dalla profonda spiritualità che affianca il Capitano Varas e che si occupa di reperire informazioni per eliminare i Leyra. Da tempo ha messo la sua vita nelle mani di Dio e lascia che sia lui a guidarlo in tutto quello che fa. Per questo, col tempo, è diventato un lupo solitario, vicino esclusivamente a Dio e senza una via privata.
Tra i cartelli e compratori, però, ci sono gli insospettabili ma imprescindibili Intermediari. Si tratta della famiglia Lynwood. Edward (Gabriel Byrne – In Treatment; I Soliti Sospetti), il capofamiglia, gestisce una società di navigazione, ma i suoi principali guadagni, così come il suo potere, vengono dal traffico di coca. L’uomo d’affari passa gran parte del suo tempo con il figlio più giovane Chris Lynwood (Dane Dehaan – The Amazing Spiderman 2; In Treatment), affetto da una malattia genetica degenerativa che lo ridurrà progressivamente l’ombra di se stesso. Edward Lynwood è quindi intenzionato a tenere il figlio fuori dall’azienda di famiglia e a crescerlo in una bolla di utopia, lontana dalla reale visione del mondo. Chris infatti passa il suo tempo a gestire il giardino di famiglia, mentre ad affiancare il padre negli affari è la sorella maggiore Emma (Andrea Riseborough – Morto Stalin se ne fa un altro; La battaglia dei sessi), una donna brillante, coraggiosa e risoluta, destinata a prendere in mano l’azienda di famiglia, che già gestisce quotidianamente. Sua madre è morta quando lei aveva solo dodici anni e da allora si è assunta il compito di matriarca della famiglia e vive esclusivamente di lavoro e di affetti famigliari, cercando fino allo stremo di non deludere il padre e di proteggere il fratello più piccolo e fragile.
In questa struttura apparentemente organizzata e perfetta, fatto di compratori, intermediari e cartelli, di economia illegale che mischia a quella legale attraverso spietate logiche di potere, di violenza e globalizzazione, ZeroZeroZero racconta la storia della distribuzione della droga più consumata al mondo, che coinvolge insospettabili uomini e donne d’affari di tutto il mondo, e mostra quello che succede quando uno degli ingranaggi di questa mastodontica organizzazione internazionale si inceppa.
ZeroZeroZero è una serie ambiziosa e dalla produzione internazionale: è stato girato in tre continenti (America, Europa, Africa), in cinque paesi (Italia, Messico, Marocco, Louisiana e Senegal) e in sei lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese, wolof e arabo) ed è stata creata e scritta da Stefano Sollima (tutt’altro che un novizio nel genere), Leonardo Fasoli (Gomorra – La serie; Maltese – il romanzo del Commissario) e Mauricio Katz (The Bridge; Niño Santo) e non sembra aver nulla da invidiare alle altre serie crime sul mercato.
Dal 14 febbraio alle 21:15, la serie Sky Original ZeroZeroZero, prodotta da Cattleya, esordisce il 14 febbraio su Sky Atlantic e NOW TV, ed è sempre disponibile on demand.
Foto di pertina Stefano Rosini