Dopo Milena Vukotic, a salire sul palco di Ortigia Film Festival per ricevere il Premio Speciale Sangemini OFF11, la cantautrice Noemi, per il brano “Domani è un altro giorno” interpretato nel film di Simone Spada. Pseudonimo di Veronica Scopelliti, nata a Roma 37 anni fa, la cantautrice romana è tra le voci femminili più significative, graffianti e versatili della musica italiana. Nel 2009 il suo primo Ep “Noemi” debutta nella top 10 della classifica italiana, ottenendo un disco d’oro per le oltre 50.000 copie vendute. Nel 2017 nella giornata della festa della musica, entra nei Guinness World Records per il maggior numero di concerti eseguiti in 12 ore, all’interno del Fiesta Sound Tour. Nel 2018 è stata tra i Big in gara alla 68ª edizione del Festival di Sanremo con il brano “Non smettere mai di cercarmi”.
Al Festival di Siracusa hai ricevuto un premio per il cinema. Hai mai sognato un ruolo sul grande schermo?
Recitare è una “roba” seria. Alcuni cantanti hanno rovinato dei film bellissimi. Quindi se vuoi l’attrice, devi prepararti molto bene. La risposta è comunque sì nel caso dovessi trovare l’occasione giusta. Sul regista non ho preferenze perché ce ne sono tantissimi che apprezzo. Più che altro mi piacerebbe fare qualcosa con Netflix che ormai sta conquistando attori e registi famosi o alle loro opera prima che dicono di sceglierlo per la libertà che concede. Ormai le produzioni originali Netflix non hanno nulla da invidiare verso quelli che arrivano sul grande schermo.
Il tuo ultimo film?
Non è un film ma appunto una serie esilarante che consiglio a tutti di vedere. What We Do in the Shadows è una commedia vampiresca, (spinoff di un film neozelandese del 2014 n.d.a.) girato in stile mockumentary. Racconta di quattro vampiri molto diversi da come ce li immaginiamo. Interagiscono con gli umani solo per mangiarli e ignorano tutto che è avvenuto nell’ultimo secolo. Insomma vampiri da ridere.
La polemica sollevata sul concerto del Primo Maggio senza donne sul palco. Qual è la tua posizione.
Non credo che nel 2019 ci sia la necessità di riaffermare la professionalità delle cantautrici nella musica italiana. Basti pensare a Lizzo, la cantante statunitense un po’ sovrappeso che in un mondo di “panterone” super magre e super sexy è riuscita comunque a raggiungere il successo e ad essere un esempio per le ragazze con qualche chilo di troppo a piacersi così come sono. Anche se non sono tantissime, in Italia abbiamo molte cantautrici che creano musica di qualità e sfornano dischi che resistono in vetta alle classifiche per molte settimane.
Il prezzo del successo?
Meno privacy in cambio di tanto affetto. Io adoro i miei fan. L’Arca di Noemi, il mio fan club, alla fine è un luogo di incontro per tanti appassionati di musica. Si scambiano spartiti e consigli e iniziano delle belle collaborazioni.
Nel 2019 si celebrano i 50 anni dall’allunaggio. Qual è il tuo rapporto con la Luna?
Il mio ultimo disco di inediti si intitola “La Luna” e tra gli undici brani che lo compongono c’è “La Luna Storta”, scritto da Francesco Tricarico, che dice:”A me che cosa me ne importa se la luna è storta, sono anche io qui adesso in questo bellissimo paesaggio e faccio la mia parte al meglio”. Un po’ quello che cerchiamo di fare tutti noi ogni giorno.
Sei in giro per l’Italia con il Blues and Love Summer tour con un omaggio alla black music.
E’ il mio primo amore. Per questo motivo ho deciso di attraversare l’Italia con un progetto live completamente nuovo dove oltre alle mie canzoni propone una selezione del repertorio blues, funky e reggae tra pezzi di Janis Joplin, Wilson Pickett, Marvin Gaye, James Brown, Amy Winehouse, Bob Marley, Stevie Wonder e tanti altri che hanno avuto un importantissimo ruolo nella mia formazione musicale.
Sei apprezzata anche per il tuo impegno sociale. Sei stata scelta come testimonial per la campagna “Voltati. Guarda. Ascolta. Le donne con tumore al seno metastatico”.
Un’iniziativa importante per rompere il silenzio che circonda chi è malato. La malattia fa paura e spesso si tende a isolare i pazienti che invece hanno diritto alla migliore qualità della vita. La musica può essere la cura e lo strumento per sensibilizzare il pubblico a confrontarsi su certe realtà come nel caso del tumore al seno metastatico.