Torna a Roma, dal 2 all’8 maggio, il Festival del Cinema Spagnolo, diretto da Iris Martin-Peralta e Federico Sartori e giunto alla sua dodicesima edizione. La manifestazione in scena al Cinema Farnese di Campo dè Fiori, riflette la varietà di generi e di tematiche che da anni contraddistingue il cinema iberico: dallo sguardo sulla storia e sul sociale, alle dittature latino-americane degli anni Settanta e Ottanta ai diritti Lgbt e ai temi di più scottante attualità, con ampio spazio dedicato a opere prime e seconde e a registe donne.
L’inaugurazione della kermesse, giovedì 2 maggio alle ore 21, vedrà la proiezione in anteprima italiana di ‘Yuli’, lungometraggio di Icíar Bollaín (Te doy mis ojos; También la lluvia; El olivo), alla presenza della stessa regista. Il film, che sarà distribuito in autunno in Italia da Exit Media, ha vinto il premio come miglior sceneggiatura all’ultimo festival di San Sebastian per Paul Laverty. Arricchito da coreografie cariche di lirismo, Yuli ruota intorno all’incredibile parabola di Carlos Acosta, in arte Yuli, una leggenda vivente della danza che da piccolo si rifiutava di ballare. Obbligato dal padre che vuole dargli un’opportunità per lasciare una Cuba attanagliata da decenni di embargo, giunge al successo mondiale diventando un performer paragonato a miti quali Nureyev e Baryshnikov.
Venerdì 3 maggio, doppio evento speciale: alle ore 19:00 (con replica il 7 maggio h. 22:30) la proiezione di Alberto-García Alix: La Línea De Sombra, esordio di Nicolás Combarro, regista autodidatta che sarà presente al festival con Miguel Ángel Delgado, che ha collaborato alla regia, mette a nudo le origini e i processi creativi di Alberto García-Alix, uno dei più importanti fotografi del panorama artistico europeo, un vero artista eterogeneo, capace di muoversi tra fotografia, cinema e scrittura, definito il Pedro Almodóvar della fotografia per la sua testimonianza sulla nascita della Movida madrilena. Il film ha vinto il Premio come Miglior Documentario all’ultimo Festival di Guadalajara. Alle ore 21:00, altra grande ospite del festival, la regista Arantxa Echeverria presenterà il suo esordio, Carmen y Lola, fresco vincitore di due Premi Goya come Miglior Opera Prima e come Miglior attrice non protagonista (Carolina Yuste). Presentato e applauditissimo alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2018, il film racconta la storia di Carmen, una ragazza che appartiene a una comunità di gitani nei sobborghi di Madrid: come tutte
le giovani donne della comunità, è destinata a riprodurre uno schema che si ripete di generazione in generazione, sposarsi presto e crescere il maggior numero di bambini possibile. Fino al giorno in cui incontra Lola, gitana come lei, ma per nulla rassegnata a quel destino….
Tra gli eventi speciali, l’omaggio a Pepe Mujica (martedì 7 maggio h. 20:15, ex militante Tupamaro divenuto Presidente dell’Uruguay, famoso mondialmente per la rettitudine della propria condotta politica. A lui e i suoi anni di detenzione in carcere si ispira il film di denuncia La noche de 12 años, di Alvaro Brechner, Premio Goya 2018 come Miglior Adattamento cinematografico.
Chiude l’edizione romana, mercoledì 8 maggio alle h. 21:30, Goodbye Ringo, film di Pere Marzo, che ripercorre l’epoca dorata degli Spaghetti Western, quando i paesaggi della Spagna divennero lo scenario privilegiato per ricreare la magia del Far West americano, come Esplugas City, a 10 kilometri da Barcellona, set di autentici cult, come l’intera saga di Ringo. Premiato a Sitges 2018 come Miglior Documentario, si avvale della voce narrante del regista Enzo G. Castellari e, grazie all’archivio storico dell’Istituto Luce, recupera e registra testimonianze, riflettendo su un modo di fare cinema, che non esiste più. L’evento speciale sarà moderato da Marco Giusti e vedrà la presenza del regista, di Enzo G. Castellari e dello sceneggiatore Romolo Guerrieri.
Il programma completo è disponibile sul sito: http://www.cinemaspagna.org/