È terminato il countdown: finalmente sul grande schermo Hellboy, uno dei personaggi più amati del fumetto contemporaneo. Il film di Neil Marshall (autore di episodi di Lost in Space e Westworld) si perde fin dalle prime scene in una moltitudine di personaggi appena accennati e che rimangono inesplorati fino alla fine. Se in alcuni punti si carica talmente di avvenimenti ed elementi che il tutto sfocia in quel “troppo” che disturba e che fatica a restare impresso nello spettatore, in altri, invece, scorre troppo lento, avvertendo così la necessità di scosse che non arrivano.
Il reboot del celebre fumetto non riserve grandi sorprese. Il demoniaco supereroe lavora come detective del BPRD (Bureau for Paranormal Research and Defense) che protegge la Terra dalle creature sovrannaturali che la minacciano. Nel film lo vediamo impegnato in una missione in Inghilterra dove viene spedito per combattere tre giganti infuriati. Qui scoprirà le sue origini e dovrà vedersela con Nimue, la Regina di Sangue, un’antica strega resuscitata dal passato e assetata di vendetta contro l’umanità. Nimue è interpretata da Milla Jovovich, splendida in una pelle chiara e lunghi capelli scuri, ma nel film il suo talento non sembra esprimersi al meglio.
Marshall confessa di aver esitato quando è stato contattato la prima volta per dirigere il nuovo film di Hellboy «È il terreno di qualcun altro, non me la sento di fare un’invasione di campo. Quando ho capito che i produttori volevano creare una nuova versione della serie ho accettato». Hellboy è un eroe imperfetto e segnato da un profondo conflitto, non è quel tipo di supereroe che dice e fa sempre la cosa giusta. L’uomo dietro le protesi rosse questa volta è David Harbor (“Stranger Things”), che dà il meglio di sé quando la sceneggiatura conferisce complessità emotiva al suo personaggio.
Andrew Crosby ( Eureka ) cerca di racchiudere una mezza dozzina di storie di Hellboy in un singolo film, incespicando più volte nell’illogicità cagionata dalle esigenze di comporre il mosaico di una struttura narrativa alquanto farraginosa. Marshall prova ricavarne un film a metà strada tra horror, commedia e action movie, con risultati soddisfacenti in tutti e tre i casi.
Tuttavia il film è in perenne crisi di identità. Come il suo protagonista alla continua ricerca costante di un posto nel mondo e talvolta anche di un ruolo, situazione in cui molti umani potrebbero immedesimarsi. Hellboy arriva addirittura a valutare l’idea che forse i mostri sono solo fraintesi e che non dovrebbero essere uccisi in maniera indiscriminata. Eppure nessuno di loro sembra fare molto per meritarsi una seconda chance, sono tutti assassini impenitenti, piccoli rapitori e cannibali. Sono fondamentalmente distruttivi. Il parallelismo con la storia umana segnata da nefandezze, orrori, ed varie atrocità, è evidente.
Insomma, se vi piacciono i gore e i mostri, Hellboy potrebbe anche essere il film adatto a voi.Nelle sale dall’11 aprile distribuito da Europictures.