È la storia di Carmela, una giovane donna bella e indomita, che vive a Portici con la madre e la figlia. Napoli, la vicina metropoli è il luogo dove Carmela cerca la vita. Mossa da uno spirito ribelle e dall’istinto di sopravvivenza segue le sue confuse ambizioni usando le poche armi che il destino le ha messo a disposizione. Tra i tanti piccoli lavoretti che cerca di svolgere ce n’è uno che a lei sembra un’occasione per svoltare: fare affari con gli immigrati per conto di un avvocato. A lei si affida anche Tarek, un quarantenne algerino che vive da molti anni a Napoli. Il fragile equilibrio della vita di Carmela crolla quando rischia di perdere la figlia portata via dai servizi sociali. Carmela, ormai clandestina in patria, farà di tutto per riconquistarla.
E’ questa in sintesi la trama di “Rosa Pietra e Stella” , il nuovo lavoro di Marcello Sannino, già regista di Corde, La seconda natura, Porta Capuana. Per il ruolo di Carmela, ha scelto il volto di Ivana Lotito (l’Azzurra Avitabile, moglie di Genny Savastano di Gomorra), e la figlia di dodicianni, Maria, èLudovica Nasti (la piccola attrice rivelazione di L’amica geniale nei panni di Lila). Il tunisino Tarek ha il volto di Fabrizio Rongione, l’attore amato dai fratelli Dardenne (Il figlio, Rosetta) e Anna, la madre di Carmela, è Imma Piro (attrice di tanto teatro con Eduardo De Filippo e di cinema).
Il film è una produzione Parallelo 41, Bronx Film, PFA Films con Rai Cinema, con il contributo della Regione Campania (Piano Cinema 2017 – Bando Fondi POC), con il supporto della Film Commission Regione Campania e la collaborazione del Comune di Portici, prodotto da Antonella Di Nocera, Gaetano Di Vaio, Giovanna Crispino Pier Francesco Aiello.
«Non è la coscienza dell’individuo a determinare il contesto sociale nel quale si svolge la sua vita ma il contrario. Ed è proprio chi ha il destino nascosto, i miliardi di clandestini che abitano il mondo e la loro condizione comune ai migranti e a quegli individui senza mezzi e strumenti per difendersi, ad essere l’ambito dentro il quale si svolge questa storia – dichiara il regista. Secondo me, non esiste nessun problema semplicemente ‘sociale’. I problemi sono tutti problemi umani. E in questi tempi sempre più disumani, l’unica possibilità è ripartire dalle persone.»
Il film sarà girato per 5 settimane interamente tra Portici e Napoli: dal Porto Borbonico del Granatello, dal panorama straordinario, a Villa D’Elboeuf, dalla Reggia di Portici con i suoi giardini a Porta Capuana e al Borgo Sant’Antonio Abate.
La sceneggiatura è di Marcello Sannino, Giorgio Caruso, Guido Lombardi su soggetto degli stessi con Massimiliano Virgilio, il direttore della fotografia è Alessandro Abate, il montaggio è di Giogiò Franchini, le musiche di Riccardo Veno, la scenografia diAntonio Farina, il suono di Daniele Maranello, i costumi di Rossella Aprea, casting a cura di Adele Gallo e Massimiliano Pacifico