Nell’arco degli ultimi 15 anni, Dan Fogelman si è confermato uno dei talenti cinematografici più versatili e creativi dell’industria. Ha lavorato in qualità di regista, produttore e sceneggiatore alle produzioni più varie, da un’emozionante serie drammatica di enorme successo (This Is Us) a una commedia romantica dolceamara che racconta di un uomo di mezza età, chiuso e tradizionalista, che si vede obbligato a ricominciare a uscire con le donne (Crazy, Stupid, Love).
Oggi 14 febbraio arriva nelle sale italiane con Cinema di Valerio De Paolis, il suo ultimo lavoro dal titolo “La vita in un attimo”. Attraverso una struttura narrativa non convenzionale fatta di spostamenti da un contesto all’altro, il regista confeziona una storia profonda che non ha niente a che vedere con il classico film d’amore. Suddiviso in quattro capitoli, il film segue le vicende di Will (Oscar Isaac) e Abby (Olivia Wilde), introdotti dalla voce fuori campo di Samuel L. Jackson, narratore super partes. Will, scrittore in crisi creativa, ripercorre il suo passato e la sua storia d’amore durante le sedute con una psicanalista (Annette Benning). Dal primo incontro con Abby al primo appuntamento, dal matrimonio al concepimento di un figlio, fino alla tragica separazione. I destini dei protagonisti sono passa il testimone ad altri personaggi, che il destino ha legato per sempre fra loro.
C’è qualcosa di questo film che appassiona e disorienta allo stesso tempo. La trama racconta di grandi perdite, grandi tragedie, grande amore, grandi momenti.“Parla della vita e di quanto sia enorme, confusa, piena d’amore e anche di tragedie”, spiega Dan Fogelman. E’ un film sulle persone. Ne esplora i trionfi e i fallimenti, la tristezza e la felicità, racconta di questa cosa strana ma bellissima che ci accomuna tutti: la vita“.
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Con un cast di prestigio, il film è completamente diverso a seconda della prospettiva dei singoli personaggi. Il pubblico potrebbe rimanere sorpreso nel rendersi conto del fatto che si sta raccontando una storia piuttosto che un’altra, e questo è del tutto intenzionale. La sceneggiatura prende deviazioni inaspettate e si dipana attraverso decenni e generazioni rivelando i legami dei due protagonisti con altri personaggi. C’è Dylan (Olivia Cooke), una giovane ribelle che cerca di sfuggire alla propria sofferenza, Irwin (Mandy Patinkin), che cresce la figlia di suo figlio cercando di tenerla al riparo dal dolore e il signor Saccione (Antonio Banderas), ricco proprietario terriero spagnolo. Ad un certo punto si passa da New York a Siviglia, in Spagna. Le ambientazioni variano dalla confraternita di un campus a una tipica casa di New York, dove vivono i genitori di Will, da un ufficio psichiatrico minimalista di Manhattan a un bar di paese, fino a una modesta casa di campagna in Spagna.
Il famoso album Time Out of Mind di Dylan e, in particolare, il brano Love Sick, scritto dopo il divorzio dalla seconda moglie, è la colonna sonora di un film che fa riflettere ma anche ridere e piangere. La vita insomma è una questione complessa, e il regista la esplora in modo originale. A volte alle persone succedono cose terribili, oppure da un’esperienza negativa viene qualcosa di buono. La sfida è riuscire a trovare il lato positivo. È questa la natura del viaggio che tutti noi stiamo intraprendendo.