“Il mio nuovo spettacolo sarà ancora una commedia. Nel senso più scolastico della parola. Perché anche stavolta, come nella mia precedente “Una festa esagerata”, vorrei che il pubblico si divertisse molto“. Con queste parole Vincenzo Salemme scatta una fotografia del suo spettacolo che andrà in scena al teatro Sistina da domani 30 gennaio fino al 24 gennaio. “E perché anche stavolta al centro della vicenda c’è un piccolo uomo – continua – il mite insegnante di lettere antiche Ottavio Camaldoli, che subisce un trapianto di cuore, ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono, è quello di un feroce delinquente, Antonio Carannante morto ucciso, il quale prima di morire ha sussurrato alla mamma, feroce quanto lui, le ultime volontà: che il proprio cuore possa continuare a pulsare anche dopo la sua morte, affinché colui che lo riceverà in dono (Ottavio appunto), possa vendicarlo”.
Il protagonista però, pur avendo effettivamente cambiato il cuore, non ha modificato il suo carattere. E non ha nessuna intenzione di trasformarsi in assassino. Salemme spiega che “lui che già subisce le angherie di una ex moglie e del suo nuovo compagno, lui che è troppo remissivo con la figlia ventenne che vive in casa con lui. Lui che si fa abbindolare da un finto infermiere e da una finta governante indiana, lui che rispetta ed ha sempre rispettato la legge, questo uomo dal temperamento quasi vile, dovrà sottostare alla prepotenza della Signora Carmela (mamma di Carannante) e sarà costretto col passare dei giorni a diventare un duro. Un cinico. Un uomo capace di rendere il proprio cuore chiuso come la pietra. Forse tutto questo per dimostrare che in ognuno di noi ci sono tutte le sfumature e tutti i colori dell’animo umano. E che è sempre l’occasione che ci costringe a fare delle scelte. E in quelle scelte si capisce davvero qual è la nostra natura più profonda”.
Qui il promo dello spettacolo