Il Muro del canto presenterà a Roma il nuovo album di inediti dal titolo “L’amore mio non more”, uscito lo scorso 19 ottobre per Goodfellas, il 14 febbraio in un luogo simbolo del lavoro: il mercato rionale di Garbatella. Il concerto è realizzato all’interno dei festeggiamenti dei 99 anni dalla fondazione di Garbatella con il Municipio Ottavo e la Regione Lazio. Anche il giorno scelto non è casuale: il 14 febbraio, giornata ormai rappresentativa della mercificazione dei sentimenti, vede, invece, questa volta mettere in scena un amore resistente, un amore che non more.
Sarà l’occasione per riascoltare anche alcuni estratti dai lavori precedenti e non mancheranno ospiti e sorprese. L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti, con apertura porte alle ore 18.00 con mostra fotografica e contenuti legati al quartiere e inizio concerti alle ore 20.30 con l’opening act di The Castaway.
Con il “L’amore mio non more”, il gruppo rock folk romano, dal suono ruvido e intensissimo,mantiene i propri tratti distintivi e, allo stesso tempo, introduce diverse novità nelle soluzioni ritmiche e armoniche. Continua la ricerca di un linguaggio diretto e reale, in cui la forza del dialetto capitolino, che da sempre nutre le salde radici della band, emerge chiaramente fin dal titolo in una dichiarazione d’intenti appassionata e testarda. Il suono si compone di nuove sfumature che vanno dal folk americano alla canzone romana, dal sound Irish alle distintive sonorità western ispirate da Ennio Morricone, passando attraverso soluzioni ancora mai esplorate dalla band come il reggae e lo ska rese però, scure e popolari.
In questo ultimo lavoro discografico, Il Muro del Canto propone per la prima volta anche due testi scritti in italiano: una canzone, “Stoica”, e un racconto, “Il Tempo Perso”. “Senza ‘na Stella”, invece, è un brano declinato al femminile e interpretato dalla bellissima voce di Lavinia Mancusi.
Nell’album ricorre spesso il tema del tempo che passa inesorabile e porta con sé la giovinezza e gli affetti. È un disco che si schiera apertamente dalla parte degli ultimi, di chi non ha voce, forza e potere per migliorare le proprie condizioni. Una riflessione carica di memoria e ricordi del Novecento. Ogni brano esprime la resistenza intima e personale che non cede il passo al qualunquismo e al cinismo moderno. Resiste la forza dell’amore contro la divisione, resiste la volontà di un risveglio sociale contro il grande vuoto in espansione.
La voce calda e profonda e i testi appassionati di Daniele Coccia Paifelman trascinano l’ascoltatore in un’epoca perduta che ritorna con forza e nostalgia. La batteria, le percussioni e la voce narrante sono di Alessandro Pieravanti che anche in questo disco è interprete e autore di due brani recitati; la chitarra acustica è quella dalle ritmiche solide e distintive di Eric Caldironi; al basso la fantasia di Ludovico Lamarra; ruvida e graffiante è la chitarra elettrica di Giancarlo Barbati Bonanni, e la fisarmonica dà voce alle melodie senza tempo di Alessandro Marinelli, che in questo disco siede anche dietro al pianoforte.
Ospite insostituibile del sestetto romano, Andrea Ruggiero al violino. Alla tromba e al trombone invece troviamo Davide di Pasquale. L’album è stato registrato e mixato da Giancarlo Barbati Bonanni e missato da Matteo Gabbianelli presso kuTso Noise Home. Design e grafica sono stati curati da Paolo Campana, le illustrazioni da Lucamaleonte.
Il disco è stato anticipato dal singolo “La vita è una”, uscito lo scorso luglio, con il videoclip impreziosito dalla presenza come protagonista dell’attore Marco Giallini nei panni del custode della Palestra Popolare del Quarticciolo e dal secondo estratto “Reggime er gioco”, il cui video vede protagonista Vinicio Marchioni.