ll film di chiusura al termine della cerimonia è Driven, diretto da Nick Hamm presentato fuori concorso in prima mondiale, ispirato alla storia vera di John DeLorean, inventore della DeLorean DMC-12, auto diventata poi icona della trilogia di Ritorno al futuro.
Michele Riondino chiude la 75esima edizione del Festival di Venezia. Vince il Leone del Futuro, The day I lost my Shadow di Soudade Kaadan che attraverso i canoni del realismo magico, racconta l’orrore e l’assurdità della guerra in Siria.
In Orizzonti, la sezione che rappresenta le nuove tendenze del cinema, a vincere il premio per la migliore regia è Ozen di Emir Baigazin. Miglior film è Phuttiphong Aroonpheng di Kraben Rahu. In una foresta vicino a un villaggio costiero thailandese, affacciato sul mare in cui sono annegati migliaia di rifugiati Rohingya, un pescatore del luogo si imbatte in un uomo ferito e privo di sensi. Dopo aver portato in salvo lo sconosciuto, che non parla una parola della sua lingua, gli offre amicizia e lo chiama Thongchai. Quando però il pescatore scompare all’improvviso in mare, Thongchai incomincia lentamente a impadronirsi della vita dell’amico: della sua casa, del suo lavoro e persino della ex moglie.
Passiamo ai vincitori della 75esima edizione di Venezia 75. Premio speciale della giuria a The Nightingale, di Jennifer Kent, unica regista donna presente nella competizione ufficiale. E’ la tragica storia di Clare, una giovane deportata irlandese, costretta a sopravvivere dolorosamente in un mondo degenerato, popolato da uomini ottusi, arroganti e violenti, senza alcun rispetto per le popolazioni aborigene autoctone, né per donne né per bambini.
Miglior sceneggiatura ai fratelli Coen con The Ballad of Buster Scruggs. Antologia western con sei episodi che esaltano lo spirito dei Coen.
William Dafoe nei panni di Van Gogh nel film At eternity’s Gate, diretto da Julian Schnabel, vince il premio come miglio attore. “Ha fatto un film generoso e divertente su Vincent che rimane uno dei più grandi pittori di sempre”, ha detto l’attore americano.
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile va invece a Olivia Colman per The Favourite, il nuovo film di Yorgos Lanthimos con protagoniste Emma Stone e Rachel Weiz . Un triangolo amoroso nell’Inghilterra vittoriana.
Leone d’argento a Jacques Audiard per The Sister Brothers, con Joaquin Phoenix e John C. Reilly. Sicari, splatter, due fratelli uniti dall’eredità alcolica del padre. Gran premio della giuria A The Favourite di Yorgos Lanthimos. “Se il film ha funzionato, lo devo alle tre magnifiche protagoniste del film”
Ed infine il Leone d’Oro va a Roma di Alfonso Cuaron, il racconto di una cicatrice personale, famigliare e di una cicatrice sociale, quella della coscienza messicana. “Dedico questo premio al Messico , un paese che stra attraversando un periodo di grandi cambiamenti politici e sociali”, ha detto il regista, a conclusione della cerimonia.