È Cate Blanchet, femminista e nemica dichiarata di Netflix, la presidente di giuria del Festival di Cannes 2018, in programma dall’8 al 19 maggio. L’attrice australiana è arrivata insieme agli altri giurati (in tutto cinque donne e quattro uomini): le attrici Léa Seydoux e Kristen Stewart, il regista canadese Denis Villeneuve, la cantante del Burundi Khadija Nin, l’attore e regista russo Andreï Zviaguintsev e il regista francese Robert Guédiguian.
Tra le novità di questa edizione il divieto di selfie sul red carpet, l’esclusione dei titoli di Netflix, lo spostamento delle anteprime stampa dopo le proiezioni di gala. “Volevamo che la proiezione di gala fosse una vera première, un vero evento, il primo passaggio in assoluto del film. Non è un provvedimento contro la stampa”, ha tenuto a precisare il direttore Thierry Frémaux. “Noi la stampa la amiamo.”
E anche a Cannes si fanno sentire gli effetti dello scandalo del caso Weinstein. La borsa per gli accreditati contiene un cartoncino che invita ad evitare comportamenti sessualmente scorretti e sul retro un numero di telefono per denunciare eventuali molestie.
Poche infine sono le star che quest’anno animeranno la kermesse francese. Dive e starlette hanno dovuto cedere il red carpet a quei registi che hanno fatto la storia del cinema, tra questi il leggendario Spike Lee.
Cresce intanto l’attesa per il film di apertura; Todo lo Saben di Asghar Farhadi, di cui Lucky Red è distributore e co-produttore.
Il regista premio Oscar si cimenta per la prima volta con un film girato in Spagna che vede protagonisti Penélope Cruz, Javier Bardem e Ricardo Darín.
La storia vede Laura tornare con i figli nel proprio paese natale nel cuore di un vigneto spagnolo in occasione del matrimonio della sorella. Ma alcuni avvenimenti inaspettati turberanno il suo soggiorno facendo riaffiorare un passato rimasto troppo a lungo sepolto.