Famiglia Allargata (Les dents, pipi et au lit), è l’esordio alla regia di Gillibert. Il film distribuito da Notorius Pictures, uscirà nelle sale italiane il 17 maggio.
Dopo aver firmato numerose campagne pubblicitarie per Nestlé, Lucien Barrière, Assu 2000, Le Lynx e Hug Avenue, Emmanuel Gillibert, fondatore dell’agenzia EGGS e appassionato di cinema, ha cominciato a respirare l’aria da set cinematografico vestendo i panni di uno psicologo e recitando insieme a Julie Gayet, Denis Podalydès e Mathieu Busson nel film 8 fois debout di Xabi Molia, nel 2009; una commedia sociale che racconta la difficoltà di ricollocazione professionale di un uomo e la storia di una donna, sua vicina di casa, che vive la stessa precarietà lavorativa e che cerca di ottenere l’affidamento del figlio.
È in quel periodo che Gillibert comincia a scrivere la sceneggiatura di Famiglia Allargata insieme a Marion Thiéry. La storia, ispirata da un’esperienza che il regista ha vissuto personalmente, mette in contrapposizione ed in relazione due ‘tipi sociali contemporanei’. Antoine, interpretato da un esilarante Arnaud Ducret, che pur non raggiungendo le vette della comicità espressiva del miglior Louis de Funès ha il merito di rendere anche la sua fisicità da anti sex symbol caratterizzante, è un eterno ragazzone sulla quarantina, un aspirante tombeur de femmes senza altra fisionomia, al quale si accompagnano due amici, lo scaltro donnaiolo seriale Stan, interpretato da Michaël Cohen, ed il più assennato Eric, interpretato da Laurent Ferraro.
Jeanne, interpretata da una brava Louise Bourgoin, che già nel 2016 aveva realizzato sempre con Gillibert un cortometraggio con una scena chiave del film, è una donna decisa a riprendersi in mano la vita dopo la separazione da un uomo attratto solo dal denaro. È la donna che incarna la madre moderna di due bambini in attesa del divorzio, che lavora e che cerca tra perplessità e frustrazione una nuova dimensione sentimentale. La convivenza, prima casuale e poi forzata, tra Jeanne ed Antoine metterà a dura prova soprattutto il bell’Antonio costretto a misurarsi con le due piccole canaglie che gli rovineranno definitivamente i piani di una vita da sigle incallito.
Il film di esordio di Gillibert, coadiuvato dalla direzione fotografica di Jérôme Alméras , ha indubbiamente l’ambizione di proporre al pubblico dell’hexagone ed internazionale un modo nuovo di fare commedia alla francese, sottraendola quindi al cliché che l’ha relegata spesso a livello di sottogenere. Lo fa ispirandosi al filone anglosassone con una messa in scena che ricorda, in maniera più o meno riuscita, i successi di Mamma ho perso l’aereo, Love actually e Harry, ti presento Sally e il plot di opere filmiche come About a boy del 2002 diretto dai fratelli Paul e Chris Weitz, con protagonista Hugh Grant, tratto dal best seller omonimo di Nick Hornby.
Il risultato finale è una pellicola gradevole con alcune scene divertenti sebbene non memorabili ed innestate su di uno sviluppo di trama scontato. Per coloro che amano il genere, la primavera inoltrata assicura una serata rilassante al cinema.