C’era pioggia, la mattina del 5 ottobre, una pioggia fine e insistente che lucida i sassi e rende più scuro il mattone. sono arrivata a Treviso con un ombrello stanco e la curiosità di chi deve ancora imparare un dolce – non la ricetta, quella la conoscono tutti, ma il gesto, il ritmo, l’aria che si respira quando il tiramisù si fa comunità. l’8ª edizione del Tiramisù Day cominciava così: un odore di moka che usciva dai gazebo, il cacao che si attaccava alle dita, il mascarpone come una promessa.
Abbiamo camminato lo stesso, nonostante l’acqua. la camminata si chiama PasseggiAMO Treviso aspettando il Tiramisù, e il nome dice già tutto: ci si muove piano, si guarda su e giù, si infilano racconti tra una facciata e un portico. qualcuno ricorda di quando, qui, il dolce ha preso il volo; qualcun altro tiene il passo per scaldarsi. la sfida dei sindaci era prevista alla Loggia dei Cavalieri alle undici, ma il pavimento lucido non perdona: annullata. capita. in compenso, la città resta: i canali che scivolano, i portici che raccolgono, la voglia di dolce che non si sgonfia.
Il pomeriggio è il tempo delle mani. alla Loggia, sotto luci un po’ teatrali, va in scena la Tiramisù Challenge, gara per amatori: un centinaio al via, quattro alla finale. mi perdo a guardare i movimenti piccoli – la spatola che avvolge, il cacao che cade a neve scura, i savoiardi che bevono caffè. vince Manuel Coletti di Vazzola: l’anno scorso era arrivato terzo, oggi torna e sale un gradino in più, come quei personaggi che piacciono ai lettori perché insistono. in premio una impastatrice Kenwood; ma a brillare è il sorriso impolverato di cacao. dietro, Simonetta Zanoni si porta a casa una Nespresso De’Longhi; Jordan Gottardo un mixer a immersione; Stefania Toppao un buono spesa. per tutti, un magnum di Valdobbiadene DOCG, un kit Dersut, una candela al profumo di tiramisù: souvenir di una giornata che odora di colazione e festa.
Quest’anno c’è anche una pagina nuova, si chiama Tiramisù Ben Fatto. l’organizza DSE Veneto e coinvolge studenti degli alberghieri con programmazione differenziata. sei ingredienti, nessuna scorciatoia: mascarpone, savoiardi, tuorli pastorizzati, moka, zucchero, cacao amaro. tre ore per tenere in equilibrio dolcezza e struttura. vince Samuele Carlesso (IPSSEOA Maffioli, Crespano del Grappa), poi Nicolò Hanrich Berto (Barbarigo, Venezia) e Gioia Zamberlan (Da Schio, Vicenza). li guardo piegare l’attenzione dentro la crema, come se la cucina fosse un modo per dire “sono qui”.
Dietro il brusio, i bambini imparano la città a cucchiaiate: Laboratorio di Tiramisù con le Lady Chef dell’Unione Cuochi del Veneto; poco più in là la lettura animata di “Tiramisù di Treviso prende il volo” con Anna Maria Pellegrino, Tiziano Taffarello e Lorella Zizzari. il cacao si deposita sulle magliette come una firma. penso che le ricette migliori siano quelle che passano di mano in mano senza spaventarsi.
E poi c’è la gara che allarga il tavolo: TiramisùPER… per chi è intollerante a glutine e/o lattosio, insieme all’Associazione Italiana Celiaci. dieci studenti, dieci adulti, due categorie, stessa voglia di partecipare. vincono Alessandro Pizzolato (allievi) e Caterina Mazzoldi (adulti). mi piace l’idea che il dolce trovi la strada per arrivare a tutti, come certe canzoni che si adattano alle voci.
I numeri, alla fine, hanno l’asciuttezza dei registri di bottega ma sanno di festa: 10.000 porzioni servite, 4.000 calici di Valdobbiadene DOCG Val d’Oca, 2.000 assaggi di liquore “Tiramisù di Casa” Bonaventura Maschio. per tenerli in piedi, una dispensa importante: 320 kg di mascarpone Latteria Soligo, 200 kg di tuorli Eurovo, 200 kg di zucchero Scarbolo, 120 kg di savoiardi Forno Bonomi, 20 kg di cacao TheoCacao, 50 kg di moka Dersut. la regia tecnica è di Dolcefreddo Moralberti: gli orchestrali di una sinfonia al cucchiaio.
La pioggia intanto cede. restano le ringhiere bagnate, il riflesso delle luci nelle pozzanghere e la sensazione che il tiramisù qui sia un modo di dire “noi”. il ricavato va a Fondazione Telethon, e questo sposta l’ago: dal dolce al dono, dalla crema alla cura. mi porto via il passo lento della mattina, la testardaggine dei finalisti, la fiaba letta a voce alta e quel rumore sordo del cacao che tocca il setaccio.
Treviso saluta nel modo che le riesce meglio: con gratitudine. e un elenco di grazie pronunciati come si fa a fine pranzo — Cantina Val d’Oca, Dersut Caffè, Latteria Soligo, Dolcefreddo Moralberti, Forno Bonomi, Distilleria Maschio, Scarbolo Zuccheri. il giorno dopo, lo sappiamo, il tiramisù è ancora più buono. certe feste anche.