Il Conte di Montecristo è la nuova serie evento Rai, diretta da Bille August, che racchiude pirateria, Napoleone in esilio, tradimenti, isolamento in prigione, messaggi segreti, tunnel di fuga, duelli spettacolari, momenti di umorismo, una mappa del tesoro, l’alta società parigina e, ovviamente, una dolce vendetta. Tutto questo, condensato in quattro puntate a partire dal 13 gennaio, con attori di talento che chiaramente si divertono nei loro ruoli.
La vita di Edmond Dantès (interpretato da Sam Claflin) sembra perfetta: fresco di nomina a capitano del Pharaon, è pronto a sposare la donna che ama, Mercedes (Ana Girardot). Ma dietro la sua felicità si celano l’invidia e il tradimento: Fernand Mondego, il cugino innamorato di Mercedes, e Danglars, un marinaio consumato dall’ambizione, tramano alle sue spalle.
Edmond viene ingiustamente accusato di cospirare con Napoleone e, senza neanche un processo, rinchiuso nel temibile Castello d’If. Edmond passa anni a impazzire lentamente, lasciandosi crescere i capelli e contando i giorni, fino a quando accade qualcosa di straordinario. Una pietra sul pavimento della sua cella si muove e si solleva: è l’Abate Faria (Jeremy Irons), che appare con più capelli di Dantès ma uno spirito infinitamente più allegro. Ha mantenuto viva la speranza scavando un tunnel per evadere. Peccato che, scavando nella direzione sbagliata, sia finito nella cella di Edmond invece che all’esterno. C’est la vie.
“Ci sono 5.119 pietre nelle mie pareti”, dice Dantès all’Abate. “Le ho contate.” Faria, che ha metodi migliori per passare il tempo, recluta Edmond per continuare lo scavo e nel frattempo lo istruisce su tutto: dalla filosofia di Adam Smith a Machiavelli, fino a una serie di arti marziali che includono movimenti fulminei degni di un maestro di spada. Faria diventa il signor Miyagi del Conte di Montecristo, insegnandogli a trasformarsi in un uomo temuto e rispettato. Questa parte centrale della serie è così coinvolgente che potrebbe sembrare il culmine, ma è solo l’inizio. Grazie a una mappa del tesoro lasciata dall’Abate prima di morire, Edmond evade, trova il tesoro e si reinventa come il ricco e enigmatico Conte di Montecristo.
La serie è ispirata al romanzo di Alexandre Dumas, che, sebbene non tutti abbiano letto, è universalmente conosciuto per il suo fascino eterno. La regia di Bille August, Palma d’oro a Cannes per Con le migliori intenzioni, riesce a mantenere il ritmo serrato e avvincente. Sam Claflin e Harry Taurasi interpretano i loro ruoli con grande convinzione, e Lino Guanciale è esilarante come fedele braccio destro del Conte, con battute che sembrano una versione settecentesca dello stand-up comedy.
Le ambientazioni – scogliere, fortezze, prigioni, isole del tesoro e castelli – sono perfette e atmosferiche. Le scene di duello sono coreografate con maestria, e il momento della resa dei conti è carico di dolce vendetta. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2024, la serie esplora la natura umana in tutta la sua contraddittorietà, dimostrando che sotto la superficie del racconto epico si nascondono oscurità ancora più profonde.