La prigione si trasforma in palcoscenico e il teatro diventa linfa vitale, un viaggio visionario che il regista Gianfranco Pannone ha deciso di raccontare in Qui è altrove: Buchi nella realtà. Questo straordinario documentario aprirà la 65a edizione del Festival dei Popoli, un evento speciale che illuminerà lo schermo del Cinema La Compagnia di Firenze il 2 novembre. Non è solo un film, è un’esperienza che andrà in tournée nelle sale italiane a partire dal 16 novembre, portando un messaggio di speranza e cambiamento.
Il cuore pulsante di questo racconto si trova tra le mura del carcere di Volterra, dove Armando Punzo, anima instancabile della Compagnia della Fortezza, ha trasformato il penitenziario in un palcoscenico d’arte da oltre trentacinque anni. “Un altro carcere è possibile”, sostiene Punzo, e il suo progetto teatrale è la prova concreta di questa visione. Con Per Aspera ad Astra — un programma sostenuto da Acri e da 12 Fondazioni bancarie — il teatro diventa un cammino di riscatto umano, un percorso in cui detenuti e artisti si incontrano e costruiscono, giorno dopo giorno, una realtà alternativa. Qui, le barriere tra attore e spettatore, tra dentro e fuori, si dissolvono, lasciando spazio a una sorta di “utopia concreta”.
Il documentario di Pannone segue da vicino le prove per lo spettacolo ATLANTIS cap.1 – La permanenza, osservando i detenuti-attori alle prese con il teatro. Non sono “carcerati” che interpretano un ruolo, ma persone che si esprimono e trovano una nuova libertà, rendendo omaggio alla forza umana e creativa che resiste anche nelle situazioni più difficili. “Qui è altrove” non è solo cinema, ma un invito a riflettere sulla condizione dei carceri italiani, teatro di tante battaglie interiori e silenzi spezzati, dove solo nel 2023 si sono registrati circa sessanta suicidi.
Per Punzo, Per Aspera ad Astra rappresenta una sfida contro i pregiudizi e una celebrazione della “speranza concreta”, concetto caro a Ernst Bloch, che nel suo Il Principio Speranza ha immaginato un futuro che si costruisce con determinazione e non come una fuga. Qui a Volterra, si è creato un luogo dove l’utopia diventa reale, un faro acceso che brilla oltre le sbarre. “Il teatro in carcere non è una parentesi,” spiega Punzo, “ma uno strumento per spingerci a guardare oltre i nostri limiti, un messaggio che si estende a tutti noi, liberi o rinchiusi”.
A fianco di Pannone, Donatella Pieri, presidente della Commissione Beni e Attività culturali di Acri, evidenzia l’impatto sociale di Per Aspera ad Astra, un progetto che connette fondazioni, istituti penitenziari e compagnie teatrali in una rete solidale. Questo impegno non solo offre formazione artistica ai detenuti, ma restituisce il diritto alla bellezza anche a chi vive in condizioni di privazione, sfidando tabù e preconcetti.
Prodotto da Bartlebyfilm e Aura Film in co-produzione con RSI e con la collaborazione di Acri e Carte Blanche, Qui è altrove è più di un documentario: è un ponte tra la realtà e i sogni che si avverano.