Megalopolis di Francis Ford Coppola è l’evento di preapertura della Festa del Cinema di Roma il 14 ottobre. È un film che si nutre di paesaggi epici, di volti che raccontano storie di utopia e disillusione, di un’America che sembra non avere più futuro. La serata sarà un omaggio a un regista che torna nel luogo che ha visto nascere frammenti della sua leggenda, quando girava alcune scene de Il Padrino Parte III tra i muri sacri di Cinecittà.
A prendere la parola per primo alla conferenza stampa di presentazione della kermesse, è stato Salvatore Nastasi, il nuovo presidente della Fondazione Cinema per Roma, che ha voluto sottolineare l’essenza della manifestazione: “Nulla può essere paragonato alla Festa del Cinema di Roma. È il nostro pubblico che rende questo festival unico. . Pola Malaga, direttrice artistica, immagina la Festa come un arazzo con tanti fili rossi: “Questa è una festa urbana, che si svolge in una città viva dove si intrecciano storie che creano un percorso variegato e affascinante”. Un’edizione che omaggia Marcello Mastroianni, celebrando il centenario della sua nascita, e i 100 anni di Cinecittà Luce.
Viggo Mortensen, riceverà il Premio alla Carriera e presenterà il suo nuovo film The Dead Don’t Hurt, un western femminista ambientato nel Nevada dell’Ottocento, che ha anche scritto, diretto e interpretato. Inoltre, sarà protagonista di una Masterclass con il pubblico della Festa. E Johnny Depp, riceverà il secondo Premio alla Carriera della manifestazione. Presenterà il suo nuovo film Modì – Three Days on the Wing of Madness, in cui racconta 72 ore della vita del pittore Amedeo Modigliani. Questo è il suo secondo lavoro come regista dopo Il coraggioso del 1997.
Nella sezione principale, Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani, sono i 18 titoli in concorso tra cui quattro film italiani. Tante le premiere, come, per citarne solo qualcuno, 100 Litres of Gold del regista finlandese Teemu Nikki, una commedia che segue due sorelle produttrici di una birra locale, la “sahti”, e le disavventure che affrontano quando devono preparare cento litri per un matrimonio. Dall’Italia arriva L’albero, diretto da Sara Petraglia, un ritratto poetico e crudo della gioventù contemporanea, che segue Bianca, una ventenne in cerca di amore e significato tra le inquietudini della vita quotidiana.
Un’altra opera affascinante è L’art d’être heureux di Stefan Liberski, che racconta la storia di un artista concettuale in crisi che si rifugia in Normandia, dove l’incontro con un pittore locale lo porta a riflettere sulla sua arte e sulla sua esistenza. Sul fronte politico, Berlinguer. La grande ambizione di Andrea Segre offre un ritratto di Enrico Berlinguer, leader del Partito Comunista Italiano, e il suo tentativo di conciliare il socialismo con la democrazia negli anni ’70. Infine, Bring Them Down di Christopher Andrews è un dramma ambientato nella campagna irlandese, dove un giovane uomo si trova a fare i conti con tensioni familiari e personali mentre cerca di gestire l’azienda agricola di famiglia.
Nella sezione Freestyle, tanti i titolo italiani. Ciao Bambino, di Edgardo Pistone è ambientato nel cuore di Napoli, nel rione Traiano, dove Attilio, incaricato di proteggere una giovane prostituta, si innamora di lei. Questo amore segreto lo mette di fronte a una scelta difficile tra la ragazza e la fedeltà al padre, appena uscito di prigione. Marko Polo, di Elisa Fuksas, è una riflessione intima sulla fede e il senso di appartenenza. Dopo che il suo film viene cancellato, la regista intraprende un viaggio verso Medjugorje insieme alla sorella e ad altri membri della troupe, in un racconto che mescola realtà e finzione. In Nottefonda, Giuseppe Miale Di Mauro racconta la storia di un uomo in cerca di giustizia per la morte della moglie, investita da un pirata della strada. Con il figlio tredicenne, l’uomo passa le notti inseguendo la verità, in un viaggio tra rabbia e redenzione.
Infine, Natale Fuori Orario di Gianfranco Firriolo segue tre eccentrici personaggi che si dirigono verso un locale dove hanno celebrato il Natale per anni, portando con sé il corpo del proprietario defunto. Con la partecipazione di Vinicio Capossela, il film è un viaggio tra musica, memoria e il tempo che passa.
Grand Public propone La Casa degli Sguardi di Luca Zingaretti. Il giovane Marco, attraverso il lavoro in ospedale, riscopre il valore della vita reale. Conclave di Edward Berger è un thriller politico ambientato nel Vaticano, dove il cardinale Lawrence deve gestire giochi di potere durante l’elezione del nuovo Papa. Eterno Visionario di Michele Placido esplora la vita complessa di Luigi Pirandello, tra successi e drammi familiari. Fino alla Fine di Gabriele Muccino narra la vicenda di Sophie, la cui vita cambia radicalmente dopo un incontro imprevisto a Palermo. Attesa per Hey Joe di Claudio Giovannesi racconta la storia di Dean, un soldato americano che torna in Italia per incontrare il figlio che non sapeva di avere. Libre di Mélanie Laurent segue la vita di Bruno Sulak, un rapinatore gentiluomo che sfida la polizia, mentre Longlegs di Osgood Perkins, con Nicolas Cage, è un horror psicologico su una serie di omicidi rituali.
Il Ragazzo dai Pantaloni Rosa di Margherita Ferri affronta il tema del cyberbullismo ispirato a un fatto reale. Infine, The Return di Uberto Pasolini offre una rilettura dell’Odissea, incentrata sul ritorno di Ulisse a Itaca e i traumi della guerra.
Tra le proiezioni speciali segnaliamo 100 di questi anni che celebra la storia italiana attraverso otto episodi diretti da importanti registi contemporanei, offrendo un omaggio creativo e divertente alla memoria del nostro Paese. Nel documentario Ago, viene raccontata la vita leggendaria del pilota motociclistico Giacomo Agostini, simbolo dell’Italia degli anni ’60 e ’70, attraverso immagini inedite e testimonianze. Antidote segue il giornalista investigativo Christo Grozev nelle sue indagini sui tentativi di avvelenamento da parte di agenti russi. La casa di tutti narra la storia di Mi-Rae, una bambina coreana in visita a Roma, ispirata dalle parole di un sacerdote a San Pietro, in un corto che parla di speranza e solidarietà. In Come se non ci fosse un domani, viene documentata la lotta degli attivisti di Ultima Generazione, impegnati a sensibilizzare il mondo sulla crisi climatica attraverso azioni provocatorie e coraggiose. Le cose in frantumi luccicano esplora il passato femminista di Palazzo Nardini a Roma, intrecciando le storie del movimento di liberazione delle donne con le riflessioni del presente.
In Damyoreul ibeun saram (Blanket Wearer), la regista Park Jeong-mi documenta il suo anno di vita senza soldi, viaggiando attraverso l’Europa in una ricerca personale di semplicità e libertà. Con Eroici! 100 anni di passione e racconti di sport, si celebra il centenario del Corriere dello Sport, esplorando l’evoluzione dello sport in Italia e il suo impatto sulla società. Estado de silencio racconta il pericolo costante per i giornalisti messicani che sfidano i cartelli della droga e la corruzione, lanciando un grido d’allarme sulla libertà di stampa.
Infine, Lumière, le cinéma! ripercorre le origini del cinema attraverso i film dei fratelli Lumière, restaurati e presentati per un pubblico moderno, rendendo omaggio ai pionieri di quest’arte.