Intanto, la forma. Nonostante Roma Food Excel 2024, dal 13 al 16 ottobre 2024,si presenti come una classica fiera del settore agroalimentare, è chiaro fin da subito che la sua anima è ben più complessa di quanto ci si aspetti da un evento del genere. Se da un lato c’è la volontà di offrire un contesto strutturato, con espositori che coprono tutte le filiere – dalla pasticceria alla ristorazione, passando per la birra e il vino – dall’altro emerge un desiderio di mettere in scena qualcosa di più profondo, un momento di riflessione sul presente e il futuro di un settore in continua evoluzione.
Con oltre 150 espositori e una superficie espositiva di oltre 15.000 mq, la fiera non punta semplicemente a catturare l’attenzione con numeri e dimensioni, ma a rappresentare una varietà di esperienze, tecnologie e prodotti che riflettono l’intero ecosistema dell’agroalimentare. “Non volevamo scendere a compromessi proponendo qualcosa di semplice e immediato”, spiega Ezio Amendola, organizzatore dell’evento. “C’era il rischio di banalizzare, ma volevamo essere fedeli a quello che rappresentiamo: un punto di incontro per chi cerca innovazione e tradizione nello stesso respiro.” Non è stato un passaggio scontato, perché in un contesto come questo si rischia sempre di cadere nella ripetizione, nel già visto. Ma Roma Food Excel 2024 si distacca, proponendo un’esperienza che non si limita a esporre, ma coinvolge e fa riflettere.
Parlando con Amendola, emerge la volontà di non cedere alla facile tentazione di proporre un evento “digeribile” per tutti. “La paura, organizzando un evento del genere, non era di non essere capiti, ma di essere fraintesi”, continua. “Un format più accessibile avrebbe semplificato le cose, certo, ma non sarebbe stato coerente con la nostra visione.” Roma Food Excel, invece, descrive un mondo complesso e variegato, in cui ogni espositore porta un pezzo della propria storia, della propria innovazione, senza sacrificare l’autenticità.
Appunto, il pubblico. È chiaro che un evento di questa portata si rivolge a un’audience ampia e diversificata, ma ciò che colpisce è come questa diversità venga accolta. Non sono semplici visitatori, sono professionisti del settore che cercano qualcosa in più, un’opportunità per confrontarsi con nuove idee e soluzioni. “Stiamo vedendo arrivare persone che non avremmo mai immaginato – ristoratori, produttori, ma anche buyer internazionali e giovani che si affacciano per la prima volta a questo mondo”, racconta Andrew Lookman, manager della fiera. “E nonostante il ritmo serrato, c’è un clima di decompressione, di scoperta reciproca.” Sintomo che Roma Food Excel non si è snaturata, ma ha mantenuto quel fascino unico che la contraddistingue.
Roma Food Excel (https://romafoodexcel.it) si propone come un vero e proprio laboratorio di idee. “Non credo che questo evento possa essere considerato un semplice appuntamento commerciale”, riflette Amendola. “C’è un impatto più profondo. In un mondo che ci chiede di essere sempre giovani, veloci e pronti a consumare, noi proponiamo un approccio più riflessivo, dove c’è spazio per la maturità e l’esperienza. E in questo senso, Roma Food Excel assume quasi una valenza politica, nel suo modo di guardare al futuro.”
La fiera, che si svolge alla Fiera Roma, una delle strutture più imponenti d’Europa con i suoi 390.000 mq, crea un dialogo tra passato e futuro, tradizione e innovazione. E in questo dialogo, c’è spazio anche per le sfumature più complesse, quelle che non si lasciano catturare a un primo sguardo. “Non è una questione di numeri o di grandezza”, ribadisce Lookman, “ma di coerenza e identità. Roma Food Excel vuole restare fedele a sé stessa, senza inseguire tendenze passeggere.”
Un evento che, pur aprendo le porte all’internazionalità e alle nuove tendenze, non perde mai di vista le proprie radici, mantenendo saldo quel legame con il passato che lo rende unico. E come le canzoni che non cercano scorciatoie per arrivare al cuore del pubblico, anche questa fiera si prende il tempo per sedimentare e rivelare il proprio significato più profondo.