Dal 19-24 marzo 2024, il Teatro India si sposta sulle coste dell’Illiria, dove l’amore si diffonde come un contagio. Il duca Orsino è innamorato di Olivia, una ricca contessa che si rifugia nel dolore per il fratello defunto, rifiutando ogni corteggiamento.
L’arrivo di Viola, una giovane naufraga che si traveste da uomo col nome di Cesario per servire il duca, sconvolge gli equilibri: Viola si innamora perdutamente di Orsino, mentre Olivia si invaghisce di Cesario, creando un intricato triangolo amoroso.
Ma il caos è destinato ad aumentare con l’inaspettato arrivo del gemello di Viola, Sebastiano, creduto morto. Dopo una serie di fraintendimenti e imprevisti, la storia trova finalmente il suo lieto fine. Si tratta di una commedia sorprendente, che mescola amarezza e leggerezza, surrealtà e concretezza, malinconia e irresistibile comicità.
“La dodicesima notte non è una commedia sull’amore ma sull’ossessione per l’amore, che diventa ideologia e, di conseguenza, malattia della mente”, scrivi Ortoleva nelle note di regia. L’amore, per lui, diventa un fumo negli occhi con cui difendere le divisioni di una società classista, rappresentata dalla grande scalinata che domina la scena, realizzata da Paolo Di Benedetto.
Ortoleva sottolinea l’aspetto straordinario della commedia di Shakespeare. L‘amore, tema dominante, si manifesta in forma delirante e violenta, spesso associato a termini come malattia e martirio. Ogni personaggio è completamente assorbito dalla propria “lovesickness”.
Dietro il velo degli amori appassionati, si cela una società divisa in caste, tema al centro della riflessione di Ortoleva. Malvolio, il cameriere solitario e ossessionato dalla scalata sociale, diventa il vero protagonista tragico del testo. Per Ortoleva, “La dodicesima notte” è uno specchio della natura umana, in grado di riflettere le divisioni sociali e le ossessioni amorose proprie di ogni epoca.