Dal palco del Teatro Ambra Jovinelli di Roma, Ferzan Özpetek approda al Teatro La Pergola di Firenze dal 5 al 10 marzo con l’adattamento teatrale del suo celebre film “Magnifica Presenza” ha confermato la sua sensibilità nell’esplorare le complessità delle relazioni umane, temi che ha saputo trasporre anche sul grande schermo.
Sul palco Özpetek ci porta in un mondo sospeso tra presente e passato, dove i fantasmi dei protagonisti fungono da tramite per riflettere sulle lotte e le sofferenze dell’essere umano nel cercare di affermare la propria autenticità in un mondo che spesso premia l’apparenza e la conformità.
Il sipario si apre su Pietro, Federico Cesari, un giovane originario dei Castelli Romani, diversamente dal suo omologo cinematografico, un pasticciere catanese interpretato da Elio Germano, che si trasferisce a Roma con l’ambizione di diventare attore.
Accompagnato dalla sua cara cugina Maria, Tosca D’Aquino, Pietro si immerge in un viaggio alla ricerca di un nuovo appartamento da affittare. Il destino li porta a scoprire una dimora dall’aura misteriosa, situata in un antico palazzo di Firenze, dove la storia sembra pulsare tra le pareti e i pavimenti conservano segreti sepolti nel tempo.
Nonostante le condizioni non ottimali dell’abitazione, Pietro si lascia affascinare dal suo fascino enigmatico e, ignorando le preoccupazioni della cugina, dimostra di essere del tutto a proprio agio. Tutto il cast brilla come un unicum surreale che convince abbastanza.
Decide di firmare il contratto di affitto. L’unico problema è che è già abitato da una troupe di spettri teatrali. E’ la compagnia Apollonio, con attori, cantante, scrittore e regista, che lavoravano come spie nel 1943 e incapaci di trovare la loro ultima dimora, incontrano una morte prematura per mano di un riscaldatore difettoso.
Lo spettacolo è un esempio di teatro filosofico con la sua interazione tra fantasia e realtà, uno zootropio di realtà mutevoli che è una magnifica presenza alternativamente sia per i vivi che per i morti. Per fortuna questi fantasmi, anche se inizialmente danno fastidio, sono amichevoli , e potrebbe eventualmente rivelarsi utile alle ambizioni di recitazione di Pietro. Sono indulgenti con Pietro: per loro lui non esiste ed è libero di esplorare la sua omosessualità Oltre alla costruzione del carattere, gli insegnano i fondamenti del suo mestiere, nonché la fiducia in se stesso e l’ambizione. Ma Pietro Ponte non impara né cresce, abbandonando la sua storia e trascinandosi invece dentro la loro.
Svelare questa storia di fantasmi diventa l’obiettivo principale di Magnifica Presenza. Pietro si lancia alla ricerca di una donna scomparsa Livia Morosini che fuggì a Buenos Aires quella stessa notte. Preso dal loro tragico destino, con le parole in codice fin troppo appropriate di ‘finzione’ e ‘realtà’, Pietro rivela tuttavia il potere della finzione: la loro performance finale getta ombre meravigliose sul suo volto incantato, sorpreso, deliziato, triste. . E il sentimento è reciproco, perché anche lui è una presenza magnifica per loro, che li riunisce sia alla loro storia che a se stessi.
Magnifica Presenza è volutamente teatrale con una storia che omaggia il piacere squisito della performance e degli effetti liberatori di fantasmi di una verità raccontata. Ma la cosa più efficace è il gioco con il concetto di motivazione del personaggio, evidenziando la complessità intellettuale studiata prevalente nella finzione teatrale in contrasto con le forze motrici spesso crude presenti nella realtà.
Pietro è circondato da ladri di scene come Serra Yilmaz, (nel ruolo della nonna della compagnia), oltre ad attori più riflessivi come Fabio Zarrella (nel ruolo di uno scrittore spettrale che si innamora silenziosamente di Pietro). Nel resto del cast, spiccano brillanti Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi.
In teatro, Özpetek dimostra di sapersi muovere e rispetto al film non sente il bisogno di chiudere la trama in modo ordinato. Sì, arriva a una conclusione sorprendentemente commovente, ma lascia abbastanza spazio per continuare a pensare a cosa attende i protagonisti quando il sipario cala.