Giovanna, conosciuta anche come la Pulzella d’Orleans, continua a suscitare fascino e interesse, con il suo enigmatico mistero che affascina generazioni di autori e spettatori. Maria Luisa Spaziani, da giovane, si è sentita attratta da questa figura e ha dedicato gran parte della sua vita agli studi su di lei. Il risultato è un romanzo epico in sei canti, una narrazione che l’autrice stessa descrive come guidata quasi da un’intuizione soprannaturale. Spaziani sceglie una visione dissidente della storia, esplorando il mistero che avvolge la vita e la morte di Giovanna d’Arco.
La giovane donna, di umili origini contadine, affermava di essere stata chiamata da Dio per liberare la Francia dagli inglesi. La sua leadership misteriosa, le straordinarie abilità militari e il suo destino tragico la rendono una delle figure più affascinanti della storia. Spaziani offre una prospettiva alternativa sulla sua vicenda, suggerendo che la vera Giovanna potrebbe essere sfuggita alla morte sul rogo, mentre un’altra donna venne bruciata al suo posto. Questa narrazione sfida le convenzioni storiche e ci invita a riconsiderare la figura leggendaria di Giovanna d’Arco.
Gaia Aprea, attratta dalle molteplici sfaccettature di questo personaggio, decide di portare nuovamente il testo di Spaziani sul palco, esplorando la forza e la fragilità di Giovanna. Il monologo si snoda tra passato e presente, esplorando i ricordi e le visioni di questa figura iconica. Chi è Giovanna oggi? Forse è una donna comune che lotta in silenzio, lontano dagli occhi del mondo.
Lo spettacolo cerca di restituire vita e voce al mito di Giovanna d’Arco, avvicinandolo al pubblico contemporaneo. Attraverso esperimenti sonori e suggestioni psichedeliche, la musica diventa il mezzo attraverso cui esplorare la mente e la follia di Giovanna, portandoci verso una conclusione sorprendente. In questo spazio teatrale, le architetture visive lasciano spazio a sonorità fluide ed evocative, accompagnando il pubblico in un viaggio straordinario attraverso la storia e la leggenda di Giovanna d’Arco.