Il debutto cinematografico della regista sudcoreana Celine Song, “Past Lives”, arriverà nei cinema il 14 febbraio grazie a Lucky Red. Il film ha ricevuto due nomination agli Oscar, una per il Miglior Film e l’altra per la Miglior Sceneggiatura Originale, confermando il suo successo in vari festival tra cui Sundance e la Berlinale, oltre alla presentazione in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma.
Il racconto segue la storia di Nora (interpretata da Greta Lee) e Hae Sung (interpretato da Teo Yoo), due amici d’infanzia separati quando la famiglia di Nora emigra in Canada dalla Corea del Sud. Dopo due decenni, si ritrovano a New York per vivere una settimana cruciale in cui affrontano temi come il destino, l’amore e le scelte di vita, in una storia moderna e toccante.
Ispirata da un’esperienza personale, Song ha trovato l’ispirazione per il film durante un incontro in un bar tra suo marito di New York e il suo amore d’infanzia coreano, che le ha fatto percepire una convergenza di mondi e culture diverse, diventando la base per la trama di “Past Lives“.
La storia non si concentra solo sul triangolo amoroso melodrammatico, ma esplora le parti di noi stessi che perdiamo nel corso della vita e il modo in cui le nostre esistenze sono modellate da coloro che amiamo. La regia di Song intreccia abilmente un ricco tessuto di emozioni con un’eleganza cinematografica sottile e profondamente sincera.
Attraverso una narrativa coinvolgente e lenta, il film pone la domanda fondamentale: E se? Quando Na Young e Hae Sung si incontrano finalmente di persona per la prima volta in 24 anni, riscoprono i loro sé precedenti attraverso occhi maturi e si interrogano su cosa sarebbe potuto essere se gli eventi fossero stati diversi.
Lee e Yoo brillano come i due protagonisti, adornando lo schermo di sfumature e di una sorprendente inquietudine, nata dalla prospettiva di ravvivare sentimenti vecchi di oltre vent’anni. Nora sorride spesso al suo amico d’infanzia, rivelando gentilezza, comprensione e confusione di emozioni. Al contrario, l’espressione di Hae Sung è solenne, ostenta una profonda convinzione riguardo ai suoi sentimenti. Mentre affrontano la scomoda verità, entrambi i protagonisti mostrano una vulnerabilità mozzafiato, incarnando una delle rappresentazioni cinematografiche più delicate dell’amore idealistico.
Le loro discussioni sul destino e sui “E se” donano profondità alla storia. Il piccolo quartiere d’infanzia a Seoul è immerso in una dimensione onirica e ben riflette le ingenuità di Hae Sung sull’amore. D’altra parte, il pragmatismo e l’ambizione di Nora sono in sintonia con lo stile di vita frenetico di New York, una città in cui il suo amico d’infanzia si sente come un pesce fuori d’acqua.
La cinematografia di Shabier Kirchner brilla nella seconda parte di “Past Lives”, rappresentando NYC con uno sfondo vivacemente texture sul quale si imprime il tormento interiore dei personaggi principali tra l’innocenza della gioventù e il dolore del desiderio.
Arthur, John Magaro, cerca di comprendere l’inquietudine di sua moglie Nora ma non può ignorare i suoi sentimenti di gelosia, mostrandoci un altro aspetto della natura capricciosa dell’amore. Le discussioni con Nora sollevano domande sulla natura dell’appartenenza.
Past Lives è la storia d’amore più coinvolgente che abbia visto da anni. Si conclude con un’immagine stranamente speranzosa, concentrata meno sui rimpianti del passati e sulle infinite possibilità dell’amore.