Con Art city a Bologna torna la notte bianca dell’arte ad invadere la città. Sabato 3 febbraio arriva la sempre attesa ART CITY White Night, realizzata nel corso della dodicesima edizione di ART CITY Bologna, il programma di mostre, eventi e iniziative promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere, in occasione di Arte Fiera, che quest’anno compie 50 anni, con grandi eventi come la partecipazione di Maurizio Cattelan (nella foto Schicchi in apertura).
Ed è proprio per celebrare questo storico traguardo che ART CITY Bologna ha scelto di omaggiare l’artista moderno più importante nato e vissuto nella città felsinea, Giorgio Morandi (1890 – 1964), nel 60° anniversario della morte, proponendo un programma a lui ispirato.
Diffusi in città, ad arricchire un programma particolarmente importante in corso alle Fiere di Bologna, ci saranno cinque special project esplorano e reinterpretano il lavoro del Maestro attraverso differenti linguaggi del contemporaneo: Virgilio Sieni per la performance, Joel Meyerowitz e Mary Ellen Bartley per la fotografia, Tacita Dean per la video arte, Mark Vernon per il suono.
Ad affiancare i cinque special project, il focus espositivo Morandi metafisico. Tre disegni. Una storia a Casa Morandi.
Come di consueto in questo weekend di ART CITY Bologna, è l’intera città a farsi palcoscenico per la cultura contemporanea, grazie alla partecipazione di numerose realtà istituzionali pubbliche e private, gallerie d’arte e spazi indipendenti che animeranno una programmazione diffusa e variegata in grado di coinvolgere pubblici eterogenei. Art City coinvolge inoltre l’intera area metropolitana di Bologna, con un programma di oltre 200 eventi.
Tra questi, alcune segnalazioni. A Palazzo Vizzani, Alchemilla presenta The Painting Race, progetto espositivo e performativo del trio di artisti italiani anonimi CANEMORTO, a cura di Antonio Grulli. Chiara Fumai: Inviting Evil Spirits è una dedica dell’associazione Traditum est a Chiara Fumai. Le installazioni video delle performances Shut up, Actually Talk (2012-13) e The book of evil spirits (2015) abitano gli spazi storici della Biblioteca Italiana delle Donne.
Al Modernissimo l’arte e il cinema
La Cineteca di Bologna prosegue la sua indagine sui rapporti tra il cinema e le arti visive, promuovendo al Cinema Lumière e al Modernissimo la rassegna ART CITY Cinema: un omaggio a Eugenio Riccòmini, con i film Dai Carracci a Morandi e La piazza narrata, diretti da Giovanni Mazzanti (calendario completo sul sito www.cinetecadibologna.it), poi da Van Gogh ad Anselm Kiefer. Il Sottopasso di via Rizzoli, il nuovo spazio espositivo curato dalla Cineteca di Bologna, ospita la mostra Bologna Fotografata, che sarà affiancata, dal 3 al 25 febbraio, dalla mostra World Press Photo 2023.
Nella Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte, la mostra IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua, a cura di Matteo Zauli e Eva Degl’Innocenti, vuole essere un’istantanea della drammatica alluvione che nella notte del 16 maggio scorso ha invaso di fango gran parte della città di Faenza, travolgendo l’esistenza di luoghi, cose e persone.
Il complesso e articolato progetto espositivo di das.07 Tempi Nuovi, sviluppato nelle due sedi di CUBO il Museo d’impresa del Gruppo Unipol a Bologna, propone due esposizioni di Stefano Non e una serie di incontri incentrati sul rapporto tra creazione artistica ed estetica tecnologica.
Questa sera, dalle ore 21.00 alle 23.30, nell’Auditorium DAMSLab si svolge l’incontro La Poesia sonora nella seconda Settimana della Performance, a cura di Silvia Grandi.
L’artista statunitense David Adamo (1979) presenta negli spazi di KAPPA-NöUN, a San Lazzaro di Savena, nuovi cicli di opere prodotte in modo site specific per questa mostra personale.
Gli spazi dell’antico ex Oratorio di Santa Maria degli Angeli, oggi LabOratoriodegli Angeli, si aprono al dialogo con il contemporaneo accogliendo un intervento site-specific di Atelier dell’Errore (AdE) fondato dall’artista Luca Santiago Mora.
E sui bus notturni si viaggia gratis
Con la White Night di sabato Il pubblico potrà fruire della proposta artistica diffusa in città anche nelle ore serali, grazie alla collaborazione di operatori culturali e commerciali che estenderanno il loro orario di apertura. Grazie ad un accordo tra Comune di Bologna, Tper e Agenzia per la mobilità SRM, la notte tra il 3 e 4 febbraio il servizio di bus sulle linee notturne N di Bologna sarà fruibile gratuitamente.
Qui il programma completo di Art City
Arte Fiera 50, un’edizione storica
Arte Fiera festeggia il cinquantesimo compleanno concentrandosi sulle sue origini: le prime, pionieristiche edizioni che la imposero nel giro di pochi anni a livello internazionale. Il public program del 2024 rivisiterà dunque episodi, personaggi, pubblicazioni di quegli anni, a partire da quello di fondazione, il 1974. Nel farlo, celebrerà anche gli anni Settanta a Bologna, una stagione straordinaria in cui la città era all’avanguardia nelle arti visive, nell’architettura, nell’immaginare nuove forme di rapporto fra arte, politica e società. Di quella stagione, la nascita di Arte Fiera è stata al tempo stesso un effetto e una causa: è scaturita dal clima innovativo e audace della città, e ha dato ad esso, fin da subito, un impulso fondamentale.
L’edizione del 2024 di Arte Fiera riprende il filo di una delle edizioni più fortunate degli ultimi anni, quella del 2023, salutata dalla stampa come una rinascita, premiata dai collezionisti, tornata all’affluenza di pubblico pre-pandemia. Confermata dunque la location della scorsa edizione (i padiglioni 25 e 26, tra i più eleganti del quartiere fieristico bolognese, tradizionalmente associati alla fiera) e le sue collaborazioni vincenti, a partire da quella fra il Direttore artistico Simone Menegoi ed Enea Righi, manager e collezionista di livello internazionale, come Direttore operativo. Sono complessivamente 196 gli espositori che parteciperanno ad Arte Fiera 2024.
Il grande ritorno delle gallerie: sono 196
Si segnala il gradito ritorno di gallerie come Apalazzo Gallery, Laveronica, Lia Rumma, Lorenzelli Arte, Franco Noero, Ronchini, Sprovieri. Alla Main Section di Arte Fiera, suddivisa come sempre fra arte storicizzata e contemporaneo, si affiancano tre sezioni curate e su invito: Fotografia e immagini in movimento, Pittura XXI e Multipli, che propone opere in edizione, spaziando dal libro d’artista al design d’autore. Alla curatela di Pittura XXI è confermato Davide Ferri, critico e curatore indipendente, mentre Fotografia e immagini in movimento è affidata per il secondo anno a Giangavino Pazzola, curatore di Camera – Centro italiano per la fotografia (Torino). Novità invece per Multipli, che vede l’arrivo del critico e storico dell’arte Alberto Salvadori.
Accanto alle sezioni curate, ritorna Percorso: non una sezione vera e propria ma, come indica il titolo, un itinerario che collega un certo numero di stand della Main Section secondo un criterio tematico. Il tema di Percorso è il linguaggio universale, che unisce artisti di generazioni e linguaggi differenti: il disegno.
In occasione dell’edizione 2024 di Arte Fiera, si rinnova la collaborazione fra Arte Fiera e Fondazione Furlaper il programma di azioni dal vivo curato da Bruna Roccasalva, Direttrice artistica della Fondazione. Protagonista della nuova edizione è Daniela Ortiz è un’artista peruviana da sempre impegnata a indagare i complessi sistemi di potere politici, economici e culturali che governano il mondo. Ortiz presenta a Bologna Tiro al Blanco, installazione concepita per l’occasione, attivata da una performance di natura partecipativa. Un tiro a segno cui il pubblico partecipa, frutto di una più ampia riflessione critica sull’egemonia del Nord sul Sud del mondo che l’artista porta avanti da tempo, e si concentra in particolare sulla centralità che l’industria militare ha avuto e ha tutt’ora nel rafforzamento di questa supremazia.
Publica program e Opus Novum: Luisa Lambri e Alberto Garutti
Public program e special project Opus Novum, la commissione di un’opera inedita rivolta a un artista italiano affermato, è andata quest’anno a Luisa Lambri, una delle artiste italiane che lavorano con il linguaggio fotografico più apprezzate a livello internazionale. Lambri ha scelto di collegare nella sua commissione due edifici simbolo dell’architettura bolognese degli anni Settanta: la chiesa di Santa Maria Assunta a Riola di Vergato (BO), l’unica opera permanente di Alvar Aalto in Italia, terminata nel 1976, e il Padiglione de L’Esprit Nouveau, copia filologicamente accurata di un’architettura effimera di Le Corbusier degli anni ’20, costruita nel 1977 all’ingresso del quartiere fieristico.
Ad Arte Fiera 2024 è stata svelata inoltre la seconda e ultima parte della commissione Opus Novum precedente, affidata ad Alberto Garutti: una lapide collocata in modo permanente all’ingresso principale del quartiere fieristico che reca la scritta, in italiano e in inglese, Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora. È un invito poetico, rivolto a chiunque passerà di lì, a considerare l’intreccio di decisioni consapevoli e inconsapevoli, di volontà e caso, che ha determinato il suo itinerario nello spazio e nel tempo.
Bologna si aggiunge così alle città del mondo (una dozzina, da Firenze ad Anversa, da Kaunas, in Lituania, a Tokyo) che ospitano le varianti dell’opera, ognuna diversa per linguaggio, materiale e dimensione. Arte Fiera completa così il suo omaggio a uno degli artisti italiani più importanti degli ultimi cinquant’anni, mancato solo pochi mesi fa.
Apparizione Cattelan
E dopo una giornata di attesa, venerdì, attesissimo, è apparso in fiera Maurizio Cattelan, protagonista di un progetto speciale di Arte Fiera in collaborazione con Mutina, celebre brand di ceramiche firmate dai maggiori designer del mondo, noto anche per il suo forte legame con l’arte contemporanea. Il progetto, intitolato BECAUSE, si riallaccia al 1991 quando, ancora agli inizi della sua carriera artistica, Cattelan decise di “infiltrarsi” ad Arte Fiera con uno stand abusivo. Nel 2024, trentatré anni dopo, Mutina ha creato in fiera il palcoscenico per una nuova apparizione dell’artista. Con BECAUSE Cattelan non azzarda nessuna risposta, ma lascia il pubblico ancora una volta senza certezze. Concepito da Sarah Cosulich, curatrice di Mutina for Art, il progetto BECAUSE è un dialogo inaspettato tra due opere di Maurizio Cattelan, amplificato dallo spazio che le ospita: untiteled Zorro del 1989 e il gatto It del 2003.
Ancora due giorni per immergersi nei primi 50 anni di Arte Fiera. Qui il programma.