Il film , nelle sale dal 14 dicembre, segue Willy Wonka (Chalamet) che dopo aver viaggiato per il mondo per sette anni come cuoco trasandato di una nave, sbarca in una metropoli frenetica dove sogna di lasciare il suo segno presso l’illustre Gallery Gourmet, vendendo le sue confezioni uniche di cioccolato a un prezzo accessibile per tutti!
Tuttavia, sul suo cammino si frappone un capo della polizia corrotto (Keegan-Michael Key), un brutale cartello del cioccolato (Paterson Joseph, Mathew Baynton e Matt Lucas) e una furba padrona di casa (l’Academy Award-winner Olivia Colman).
La trama è stravagante, e coinvolge anche un’orfana chiamata Noodle (Calah Lane, che se la cava bene), una giraffa chiamata Abigail, uno sciame di monaci golosi di cioccolato guidato da un malvagio vicario (Rowan Atkinson) e un Oompa Loompa ladro (un divino Hugh Grant).
Ma l’audacia della narrazione è una caratteristica, non un difetto. Wonka entra in una terra cupa e senza speranza, con i cupidigia che maltrattano i bisognosi.
Con una valigia piena di ingredienti stravaganti, come il sole liquido e le lacrime agrodolci di un clown russo, e un cappello a cilindro logoro che funge da borsa senza fondo alla Mary Poppins, questo mago / cioccolatiere porta dolcezza nella vita di quegli sfortunati intorno a lui.
Qui, Chalamet ci mostra il suo lato appassionato per il teatro, concedendosi a una sincerità che potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Ma fin dai primi momenti del film, in cui Wonka appare , è incantevole.
Questo Wonka non è il recluso deluso de “Il mistero di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato”. Questo Wonka è un sognatore dagli occhi spalancati, convinto che una tasca piena di spiccioli e una testa piena di sogni siano tutto ciò di cui ha bisogno.
E mentre la dura realtà di questa città colpiscono così velocemente da congelare il suo cioccolato caldo, Wonka rimane resiliente.
Allegro e genuino, Chalamet è un principe del teatro musicale. La sua voce è bella e solleva il morale mentre canta sciocche rime su “noodle” e “doodle”.
Un film che ci riporta ad apprezzare il musical come forma d’arte che ha ancora molte frecce al suo arco.