“Volevo raccontare una donna che sopravvive e che non piega la testa. Usa l’umorismo come arma di sopravvivenza e è una donna imperfetta. Non ha un potere reale, ma si permette di rispondere. Mi sono ispirato molto al personaggio interpretato da Anna Magnani in Bellissima”. A dirlo è il regista spagnolo Alvaro Gago alla presentazione della sua opera prima Matria, in concorso al Med Film Festival. Il film racconta la storia di Ramona (Marìa Vazquez), una donna che nel suo villaggio di pescatori in Galizia svolge due lavori: uno in un’impresa di pulizie e l’altro su un peschereccio di cozze. Vive con un compagno prepotente e un po’ alcolizzato e nel frattempo vorrebbe che sua figlia che lavora al bar continuasse a studiare. Quando il suo datore di lavoro cerca di costringere lei e le sue colleghe a tornare al salario minimo dopo otto anni di servizio, Ramona si mette a cercare disperatamente un altro lavoro.
Lo sguardo del regista spagnolo è molto attento alle donne. “Ho uno sguardo umano- dice-. Il mondo sta camminando verso la dissoluzione dei generi. Ho lavorato con un team di molte donne e sono cresciuto in un ambiente molto paritario. Ma il patriarcato domina tutti i contesti di questo mondo. In Galizia c’è un falso mito ovvero si pensa che ci sia il matriarcato. Nel film denuncio un po’ questo, per questo il titolo Matria ovvero matriarcato. Volevo smontare questo falso mito. Qualcosa di talmente radicato che non mettiamo in discussione. Si pensa che la Galizia sia un luogo dove non c’è il matriarcato, ma non è così. Come cineasti abbiamo una responsabilità sociale perché le immagini hanno un potere. Volevo anche denunciare il precariato. È anche vero che non volevo dare un messaggio politico impegnato, ma tutto è politica”.
Il primo lungometraggio di Alvaro Gago è un’estensione del suo cortometraggio del 2017 candidato ai Goya e vincitore al Sundance Film Festival 2018 del Gran Premio della Giuria.
“Il film Matria si basa su una donna che è molto mia amica- racconta-. La conosco da quando sono piccolo, ha lavorato lì in Galizia in questo paesino. Lei ha lavorato a casa di mio nonno per tanti anni. Pulisce le case. Ha iniziato a lavorare quando aveva otto anni nel mare: raccoglieva le cozze. Una donna cresciuta in un contesto che non l’ha lasciata libera di esprimersi”.
Prossimi progetti? “Sono molto malinconico, ma sto cercando di trovare un nuovo sguardo meno romantico. Sarà un film un po’ autobiografico”.
Matria è già uscito in Spagna, uscirà prossimamente anche in Francia, Grecia e Portogallo. E in Italia sarà distribuito da Europictures.