Una madre è un gioiellino. Passa in concorso ad Alice nella città nella sezione Panorama Italia, ma lo potremo vedere al cinema nel 2024 distribuito da I Wonder. La storia parla di Deva (Aurora Giovinazzo), una giovane donna, segnata da una scelta dolorosa, ovvero un aborto, che si trova a dover sbarcare il lunario con diversi lavoretti.
Carla (Angela Finocchiaro) la assume per farla lavorare nella sua pescheria, ma anche per farsi aiutare nell’accudire il suo piccolo nipotino, abbandonato dalla madre tossica. Nel cast anche Micaela Ramazzotti, nel ruolo della sconclusionata e alcolizzata madre di Deva, e Francesco Salvi, nei panni di un terribile villain.
Li dirige Stefano Chiantini (al suo sesto lungometraggio), autore di diversi film, tra cui: Una piccola storia d’amore (2007), L’amore non basta (2008), Isole (2012) e anche della serie, vincitrice di un Nastro d’argento come serie web dell’anno, Una mamma imperfetta.
E in effetti lui è davvero bravo nel raccontare e nel descrivere queste mamme imperfette. Dopo Il ritorno, il suo ultimo lungometraggio, presentato lo scorso anno sempre ad Alice, che vedeva protagonista Emma Marrone nei panni di una mamma piuttosto in difficoltà di un piccolo bambino di due anni, Stefano Chiantini torna e conferma il suo interesse per queste madri “inadatte”, per i ritratti femminili, per le famiglie disfunzionali e per lo scavo psicologico. “Non è facile essere madre e non è sempre bello- dice il regista in conferenza stampa-. È un amore e come tutti gli amori presuppone una rinuncia faticosa, che si porta dietro tante cose. È difficile essere genitore e capire come comportarsi”.
Questa volta protagonista assoluta è Aurora Giovinazzo, che si dimostra bravissima nel tratteggiare una giovane donna, cresciuta in una condizione di degrado, che tenta di darsi la possibilità di un futuro migliore. Contribuiscono a rendere questo film degno di nota: la messa in scena essenziale e asciutta (altra cifra stilistica ricorrente di Chiantini), tra mercati del pesce, campeggi stanziali e camper, e la grande fisicità (perfetta in questo Aurora Giovinazzo, già ginnasta-circense Freaks Out, nuotatrice ne L’uomo sulla strada, e ora anche pugile in The Cage, ma anche Micaela Ramazzotti e Angela Finocchiaro) che emerge dai rapporti tra madre e figlia e nei piccoli gesti come pulire il pesce.
Sicuramente il regista ha pienamente azzeccato il cast, in parte già rodato, come nel caso di Micaela Ramazzotti che in Naufragi, film da lui diretto nel 2021, interpretava sempre una donna “storta”, una madre diversa da tutti, una donna fragile e un’anima infantile. Un po’ come in questo film: “Il tema della maternità nei suoi film c’è sempre- dice Micaela Ramazzotti in conferenza stampa-. Interpreto una donna squinternata, ruvida, poco centrata, alcolizzata, che ha toccato il fondo. Conosce gli abusi e la violenza perché è stata vessata e riesce a liberare istintivamente sua figlia. Il mio personaggio è, così come sua figlia Deva, una selvaggia, tra loro comunicano con la lotta e sono abituate a vivere con il niente, sempre con gli stessi vestiti, combattendo per una bombola di gas”.