Volare e’ il film di Margherita Buy presentato alla Festa del cinema di Roma. La storia ruota intorno alla paura di volare, irrazionale e così umana, attanaglia AnnaBì, un’attrice di talento che potrebbe aspirare al successo internazionale, se si decidesse a salire su quel maledetto aereo. Anche l’occasione della sua vita, un film diretto dal regista coreano del momento, si sgretola miseramente per la paura di volare.
E AnnaBi si ritrova a interpretare la quinta stagione di una popolare e un po’ insulsa serie tv.Ma ecco il colpo di scena: l’amata figlia è stata accettata da una prestigiosa università americana, sulle coste del Pacifico. E ora? Rinuncerà ad accompagnarla? La rivedrà quando farà ritorno? E se non facesse ritorno?
Quel che non ha potuto la carriera, può l’angoscia di perdere la figlia. Così AnnaBì si iscrive a un corso della compagnia di bandiera, pensato proprio per chi ha paura di volare. Lo tiene un comandante con quindicimila ore di volo insieme a una psicologa specializzata.
E a seguirlo trova una sorta di caravanserraglio umano, molto variegato: dal dentista che vuole ritrovare il suo grande amore in Messico, alla giovane che vorrebbe rivedere i suoi amati cani che sono in Australia, dal critico acido e supponente, all’ agricoltore rozzo e ricco che vuole conoscere il mondo… E poi c’è anche la sorpresa.Riuscirà con questi improbabili compagni di avventura a superare la sua fobia per il volo?
Note di Regia
Non era certo una mia priorità quella di dedicarmi alla regia, ma quando ti capita di vivere qualcosa che ti ha sorpreso e divertito e che ha cambiato il tuo modo di vedere un certo fatto, magari una certa paura, allora può nascere lo strano e forse insano desiderio di raccontarla a modo tuo. Con Doriana Leondeff e Antonio Leotti abbiamo scritto un testo, a nostro parere divertente, che racconta una delle paure più diffuse al mondo: quella di volare. La protagonista si trova a condividere il suo terrore con un gruppo di sconosciuti, diversissimi da lei ma profondamente simili perché accomunati dallo stesso problema. La speranza è che attraverso la storia di questi personaggi e delle loro paure il pubblico possa riconoscersi e sorridere delle proprie fragilità, magari mai confessate. Mentre io devo confessare che questa esperienza alla regia purtroppo mi è molto piaciuta, nei suoi aspetti creativi, nella novità di stare per una volta dietro la macchina da presa, e nell’incredibile scoperta che attori di grande talento e altissima professionalità mi abbiano presa sul serio.