Attraverso una narrazione dalle tinte horror/mistery, il film esordio alla regia di Ambra Principato, nelle sale dal 25 luglio con Vision Distribution, mostra un passaggio fondamentale nella vita e nella formazione di ogni individuo: l’accettazione di sé, della propria vera natura e delle proprie ombre.
Siamo nell’Italia del 1800. In un piccolo borgo italiano inspiegabili episodi violenti scuotono la tranquilla routine di un piccolo paese. Eventi che si verificano ad ogni plenilunio: un animale selvatico sta uccidendo il bestiame e i contadini sono disperati. Il piccolo Orazio ((Lorenzo Ferrante), nota il comportamento misterioso del fratello maggiore Giacomo (Justin Korovikn) che ai suoi occhi appare molto strano. Giacomo nel pieno dell’adolescenza e della ribellione cerca il calore che non riesce a trovare nel freddo ambiente familiare. Quando la sete di sangue della “bestia” – così soprannominata dalla gente del villaggio – si scaglia sulla prima vittima umana, un cacciatore venuto dalle montagne (Mirko Frezza), si mette alla sua ricerca nei boschi e nel paese. Ricerca che, parallelamente, Orazio sta svolgendo nei confronti del fratello prima, e dei suoi antenati poi, riscoprendo il passato oscuro e nebuloso della sua famiglia. Intanto, a ogni luna piena, una morte si aggiunge andando ad ingrossare il fiume di sangue: è ormai una lotta contro il tempo per un’indagine che culminerà in una rivelazione che Orazio non è in grado di accettare.
La storia è raccontata attraverso gli occhi di un bambino alle prese con una paura ancestrale e universale: la paura dell’ignoto. Orazio la rifugge, ma ne è fortemente attratto. “Oscurità e ignoto esercitano su noi tutti un fascino magnetico, ed è esattamente ciò che viene indagato in questo racconto”, dichiara la regista. “(Ri)conoscere le proprie zone d’ombra è qualcosa che può far paura, un passaggio necessario e non certo privo di sofferenze: qualcosa deve morire perché qualcos’altro possa nascere”.
La paura è la più antica e intensa delle emozioni soprattutto quando devi affrontare qualcosa che ignori. Qualcosa il cui aspetto è sconosciuto e la sensazione di pericolo ha si irradia in ogni angolo del corpo ma non se ne conosce l’origine. L’elemento sovrannaturale che si è abbattuto sul villaggio – “La Bestia” – rappresenta la minaccia che incombe in ognuna delle nostre vite. Mentre la maggior parte dei film horror sono decenti, soprattutto per i brividi che portano con sé, solo pochi ci fanno pensare al motivo per cui sono stati realizzati. Hai mai avuto paura è uno di questi film.
La tensione che viviamo aspettando qualcosa di inatteso che ci faccia sobbalzare dalla poltrona attraversa il film in ogni sua scena, un dettaglio che ci fa apprezzare l’audacia della regista di confrontarsi con un genere che fa sempre più fatica ad incutere terrore. Ci sono molti colpi di scena nella seconda metà che costringono lo spettatore a indagare nel proprio inconscio alla ricerca di quell’ombra che, se soffocata, prende il sopravvento con conseguenze devastanti.
Nel cast del film, liberamente ispirato ad un’opera di Michele Mari: Elisa Pierdominici, Marta Richeldi (nei panni dell’auto flaggellante Contessa Adele), Mauro Marino, Claudia Della Seta, Maurizio Di Carmine, Sveva Mariani, Alessandro Bedetti e David Coco.