Che differenza c’è tra vino naturale, vino bio o di altre definizioni analoghe? Questi prodotti conquistano giovani e navigati bevitori, e scatenano grande dibattito. Dietro quelle parole si nascondono molti vignaioli e agricoltori che praticano la biodinamica, un modo di coltivare la terra e di rispettarla allo stesso tempo, con radici ancestrali ma anche fondamenti scientifici e valori verificabili in maniera empirica. Ma non c’è soltanto il vino. Il successo di catene di supermercati “verdi”, come per esempio NaturaSì, ha portato i prodotti da agricoltura biodinamica nelle case di milioni di persone che ne apprezzano le qualità e che vogliono consumare cibi che non abbiano un impatto negativo sulla terra e sugli ecosistemi.
Stregoneria o agroecologia?
Di questo e molto altro si è parlato in occasione della presentazione del volume “Biodinamica: stregoneria o agroecologia” a cura di Stefano Masini, Slow Food Editore. Un libro nato dalle polemiche legislative che non hanno riconosciuto la biodinamica, al pari del biologico, tra le tecniche sostenibili scientificamente approvate, scatenando un forte dibattito nel mondo politico e tra gli attivisti e i sostenitori dell’agroecologia. Dodici firme autorevoli ci spiegano che cosa sia la biodinamica e perché non vada demonizzata ma vista come custode dei nostri fragili equilibri ambientali.
Ad organizzare la presentazione del libro nel corso di un evento che si è tenuto giovedì 6 luglio a Palazzo Theodoli in Piazza del Parlamento a Roma, Demeter Italia, associazione con oltre 700 aziende agricole e alimentari biodinamiche. A moderare l’incontro la giornalista Anna La Rosa e ha visto la presenza di importanti esponenti del mondo della biodinamica, oltre a rappresentanti di rilievo della Commissione Agricoltura e del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. La presentazione del volume è stata un’occasione per accrescere la consapevolezza sul metodo biodinamico di fare agricoltura e per instaurare un dialogo sui suoi aspetti etici e attuali.
Maggiore attenzione da parte del governo verso un modello alternativo di produzione
Una platea di soci Demeter provenienti da varie parti d’Italia, di membri dell’Associazione Coldiretti, di giornalisti e ospiti selezionati, ha ascoltato attentamente i vari interventi. Secondo l’On. Marco Cerreto, Capogruppo Commissione Agricoltura presso la Camera dei deputati, è importante sottolineare l’impegno del modello biodinamico e ‘legittimarne’ le azioni. “Il Governo dovrebbe porre l’attenzione alla biodinamica, un vero e proprio approccio agricolo dal punto di vista culturale e olistico. Ritengo che il libro vada letto perché rappresenta una mappa concettuale non solo per i coltivatori ma anche per un pubblico non specializzato che desideri saperne di più sull’argomento”.
Per l’On. Maria Chiara Gadda, prima firmataria della proposta di legge sulle produzioni agricole con metodo biologico, occorre riprendere il discorso sull’agricoltura biodinamica proprio perché non è stata inclusa nella regolamentazione. “La biodinamica è un fenomeno su larga scala basato su un’economia reale: non si tratta solo di piccole aziende, ma anche di imprese di dimensioni considerevoli che talvolta si basano su grandi numeri. La legge è stata scritta per riconoscere un fenomeno e svilupparlo: i contestatori non ne capiscono l’importanza e l’attualità, oltre al fatto che esiste una cultura condivisa in materia”.
Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, afferma: “Nei vari settori l’agroalimentare ha la priorità assoluta e occorre valorizzarlo, contrapponendosi a un’economia globalizzata dominata dai ‘big’. Con la biodinamica è possibile porre l’accento sulla qualità del cibo e sulla biodiversità, patrimoni culturali del nostro Paese”.
Sullo stesso fil rouge, Simone Vieri, Professore Ordinario presso l’Università La Sapienza di Roma. “La nostra alimentazione è sempre più standardizzata e la biodinamica, con il suo approccio, potrebbe rappresentare una vera ‘alternativa’. Andare a ricercare un equilibrio nel settore agricolo costituisce la grande sfida per raggiungere la sostenibilità”.
“E’ il momento di cambiare modello produttivo se vogliamo salvare il pianeta”
È intervenuto inoltre Enrico Amico, Presidente di Demeter Italia: “L’anno prossimo ci sarà il centenario di quelle che furono le 8 conferenze di Rudolf Steiner. Dopo 100 anni, la biodinamica è rimasta la stessa, ovvero sinonimo di qualità e pratiche che orientano la scelta del consumatore. Ogni azienda Demeter (in primo luogo certificata Biologica) rappresenta infatti un organismo in salute, e così lo sono anche i suoi ‘organi’: suolo, piante, animali e agricoltore, quest’ultimo maestro d’orchestra di un sistema integrato dove tutto è in armonia”.
Le conclusioni sono state affidate allo stesso Stefano Massini che afferma: “il libro costituisce una traccia per occasioni di dibattito come quella odierna. La biodinamica ha dimostrato di essere un metodo vincente, così come lo sono i suoi preparati, ad esempio il corno letame. Mi piace paragonare gli agricoltori biodinamici a dei monaci Benedettini, perché entrambi basano il loro operato sia sul lavoro manuale che sul pensiero spirituale