“Sî monte, sì, ma monte, ‘E na jastemma, Sî ‘a morte, sì, na morte, Ca po tremma, Muntagna fatta ‘e lava”. Si danza subito con “Vesuvio” dei Nu Genea al Rock in Roma 2023. E’ il preludio ad una serata fuori dagli schemi. Massimo Di Lena e Lucio Aquilina, il duo che ha attinto il proprio nome dal greco e significa “nuova nascita”, hanno condensato in due ore la loro voglia di tornare a ballare e, soprattutto, far ballare i fans accorsi all’Ippodromo di Capannelle.
Brani Con Rire”, “Tienaté”, dove al microfono c’è Fabiana Martone, “Doje Facce”, “Obsession”, “Disco Sole”, i Nu Genea cercano di trasformare l’Ippodromo di Capannelle in un luogo acustico di incontro in cui gli estranei non rimangano estranei a lungo, ma entrano rapidamente in conversazione e si scambino felicemente idee.
Esuberanti e corposi synth anni ’80, strumenti extraeuropei come il Ney in “Gelbi” propagano leggerezza spensierata e internazionale. Il duo napoletano mescola world music con funk e dance. La moltitudine di diversi strumenti e lingue diverse, arabo, francese e napoletano, a volte richiede un po’ di tempo per abituarsi, ma alla fine colpisce così forte che stare fermi non è un’opzione. Si che il ritmo sia alto o basso. ognuno si piega sulle onde di un solo suono, quello dei Nu Genea.
Ogni brano è una celebrazione sfrenata alla vita, un invito all’inclusione culturale e geopolitica. Un cocktail verace che convince anche i più riluttanti al ballo a muovere il corpo al ritmo della N-Vibes. Il concerto diventa un rifugio per tutti, indipendentemente da dove vieni e chi sei. L’effetto è ritrovarsi a immaginare l’intero Mediterraneo come un grande bar, luogo di incontri e scontri e movimenti di popoli.