Dopo anni di assenza, Paolo Nutini entra di nuovo nelle nostre vite con una brezza italiana e un tocco scozzese che sono fin troppo familiari. C’è un’intensa energia nell’aria mentre un pubblico affamato si agita nell’attesa che Nutini salga sul palco degli I Days Coca Cola di Milano, in t-shirt bianca e jeans blu, per presentare “Last night in the bittersweet” , l’ultimo album uscito a luglio del 2022.
Circa 35 mila i presenti che con Afterneath vengono immeditamente catapultati in un sound che viene fuori da Nutini, più maturo, dark, blues nel senso etimologico di malinconico. Su Let me down easy, il cantante scozzese, nome di punta di una serata in cui si erano esibiti anche i Fast Animals and Slow Kids e gli Interpol ci invita aesorcizzare i nostri demoni, a buttarli fuori e ballare.Poi imbraccia la chitarra su “Heart Filled Up” e libera il ritmo ossessivo di un riff che suona come un mantra che si espande nell’Ippodromo Snai di San Siro.
Il cantautore britannico bilancia delicatamente il nuovo con il vecchio. Le canzoni storiche vengono riadattate in libertà espressiva mentre l’anima suol si fa strada in brani come “Acid Eyes” “Grazie per l’energia, il supporto e l’amore», ha ripetuto più volte dal palco. Candy è eseguita con un accompagnamento completo della band e le sferzate di chitarra elettrica danno al brano un suono più pieno. La canzone non diventa più quella di Nutini, ma dell’intero Ippodromo e migliaia di voci diventano una sola. L’Ippodromo diventa diventa mare, il concerto un viaggio nell’universo. e mentre le stelle si disperdono, Everywhere sfama ancora una volta i fan più accaniti.
Ciò che una volta veniva suonato con trombe danzanti in un ritmo oscillante, è addolcito e spogliato lungo un flusso simile a quello di Paul Simon. Nutini può prendere fiato con Shine a Light, l’ultimo brano di un concerto che sembra voler ricordare alla folla la profondità del suo modo di scrivere e che suggella il successo degli I-Days Milano. Si riparte venerdì 30 giugno con Travis Scott.