Thousand And One, al cinema dal 29 giugno con Lucky red, segna il debutto alla regia di A.V Rockwell, così come il primo ruolo da protagonista dell’artista Teyana Taylor. Entrambi eccellono in questo avvincente dramma sulla genitorialità, che ben ha meritato il Gran Premio della Giuria per un film drammatico al Sundance Film Festival di quest’anno.
La trama si sviluppa infatti tra il 1994 e il 2005. La protagonista è una giovane donna che dopo esser uscita dalla prigione di Rikers Island torna nel suo quartiere di New York è pronta a ricominciare una nuova vita. Si ricongiunge con suo figlio di sei anni Terry (Aaron Kingsley Adetola) che nel frattempo è stato dato in affidamento, e piuttosto che rischiare di dover rinunciare di nuovo a lui, Inez decide di rapirlo.
Al regista non interessa raccontare il conflitto tra genitori e servizi di protezione. La ricerca di Terry esce presto di scena per fare spazio a madre e figlio che cercano di ritrovare il senso di casa, di identità e di stabilità in una New York in rapido cambiamento. Ma è la storia di Harlem, di un quartiere. Le voci degli ex sindaci Rudy Giuliani e Michael Bloomberg esplodono attraverso ampie riprese dal tetto, utilizzate come dispositivo di inquadratura per illustrare come le loro politiche controverse hanno plasmato la vita delle comunità nere e di altre minoranze.
La brutalità della polizia e le politiche avviate da Bloomberg per ripulire il quartiere ha reso la vita più costosa per i vecchi abitanti a basso reddito sono costretti a trasferirsi altrove, sentendosi fuori posto a casa propria. Madre e figlio cercano di restare uniti mentre il quartiere in cui vivono li trasforma in estranei a casa propria.
Taylor arricchisce il suo personaggio di sfumature dense, interpretando una donna che non si mette in discussione per le decisioni che ha dovuto prendere, ma dolorosamente umana nei momenti in cui ingoia il suo dolore per aggrapparsi ad un’idea di vita insieme a Terry. La scena in cui Inez crede alle promesse del suo affabile nuovo padrone di casa di sostituire i mobili rotti e gli accessori difettosi evoca una sensazione davvero sconvolgente, quella di un assassino pronto a trafiggere la propria vittima.
La colonna sonora mozzafiato di Gary Gunn è perfettamente in sintonia con le emozioni della storia di A Thousand And One. Le sue note delicate incarnano la lettera d’amore di Rockwell a New York per poi passare ad un ritmo più pronunciato per raccontare il trambusto di coloro che osano resistere alle ingiustizie contro ogni previsione. Thousound and one è un potente inno alla resilienza e alla comunità, nonché un atto di accusa contro chi detiene il potere ed esercita abusi che producono conseguenze devastanti per coloro che li subiscono e che vengono allontanati dai luoghi di origine. Sono gli ultimi, esseri umani il cui destino non importa a nessuno.