Incontro con il cast di Mare Fuori alla ventunesima edizione del B.A. Film Festival, in programma a Busto Arsizio dal 15 al 21 aprile 2023 e diretto da Steve della Casa e Paola Poli. Tra i protagonisti di un fenomeno mediatico a tutto tondo che ha fatto impazzire non solo il pubblico italiano ma anche quello d’oltreoceano,Lucrezia Guidone, che nella serie è Sofia Durante, qui in veste anche di madrina del Festival, Domenico Cuomo, alias “Cardiotrap”, Clara Soccini, la trapper “Crazy J”, appartenente ad una gang milanese, e Vincenzo Ferrera, “Beppe”. La serie racconta le vicende di un gruppo di giovani detenuti in un carcere minorile di Napoli.
“Le storie di questi ragazzi, tra malavita, droga e altro, raccontano proprio il momento dell’errore, il dolore, e la seconda possibilità che ti viene data se sai coglierla anche a costo di tagliare i ponti con il passato”, ha detto Guidone. «Abbiamo cercato di evitare di rendere attraente il male. Spesso chi ha commesso un errore diventa agli occhi degli altri qualcosa di marcio. Nella serie la violenza e la brutalità non vengono esaltati. Il male simboleggia la redenzione. Tutti i vissuti dei protagonisti, i loro sentimenti sono stati raccontati più da dentro, umanizzandoli. Un percorso di redenzione che coinvolge anche chi è vicino a coloro che hanno sbagliato”.
“Per quei giovani che si immedesimano nei nostri personaggi vedere rappresentato un male che conoscono benissimo perché lo vivono quotidianamente nella loro vita, che non lascia alternative non serve per migliorare la loro condizione”, ha aggiunto Cuomo. “La nostra intenzione è mettere l’accento sulle fragilità dei personaggi, ricostruendo il passato di ciascuno e dimostrando che per tutto c’è una ragione, e che ogni scelta porta a delle conseguenze che sistematicamente si pagano”.
Mare Fuori è un forte richiamo ai valori delle nuove generazioni. ” Per questo il confronto continuo con quei giovani è fondamentale”, ha sottolineato Soccini, che sullo schermo veste i panni di Crazy J, cantante originaria di Varese, ha firmato la canzone “Origami all’alba”. Gli incontri nelle comunità minorili hanno un fine rieducativo ma sono anche l’occasione per ricordare a questi ragazzi che hanno fatto scelte sbagliate che c’è un futuro diverso sa quello che pensano di meritare. Far capire che una strada diversa esiste ed è possibile”.
Le storie dei protagonisti tra dolore e riscatto sono ormai un punto di riferimento per molti. Il successo ha portato con sé una responsabilità etica e morale nei confronti dei ragazzi di cui i giovani attori ne sono consapevoli e che gli fa anche un po’ paura. “Negli incontri con gli studenti sono tanti i temi che vengono affrontati”. ha aggiunto Ferrara, che nella serie veste i panni dell’educatore.” Quello della violenza è sicuramente tra i più dibattuti. Ricordo che un alunno mi ha chiesto cosa fare per eliminare la violenza nel mondo. Una domanda che mi ha fatto riflettere e che mi ha portato a concludere che anche se e’ difficile se non impossibile debellarla, occorre partire dalla consapevolezza che non ha senso scagliarsi sulla vittima ama risalire all’origine del Male.
Ed è sempre l’attore palermitano a ricordare come Mare Fuori presenti più di una similitudine con il film Mery per sempre di Marco Risi, uscito nelle sale italiane nel 1989. “Un film impossibile da dimenticare per il coraggio di mettere in scena un pezzo di realtà che di solito non trova tanto spazio nella narrazione comune. Siamo abituati a vedere rappresentata la criminalità, la violenza, il degrado delle periferie di città come Palermo e serie televisive come Gomorra riscuotono un enorme successo e fanno parte di un genere molto apprezzato anche fuori dall’Italia, ma non siamo altrettanto avvezzi ad avere a che fare con un altro pezzo di questo grande filone”.