C’è una nuova serie televisiva che merita di essere segnalata.
E non perché si tratta di una nuova fiction originale italiana, né tantomeno perché ha già ricevuto vari apprezzamenti e riconoscimenti, tra cui il “Berlinale Series Award” alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove è stata presentata in anteprima mondiale lo scorso 22 febbraio nella sezione “Berlinale Series” (il premio è stato istituito quest’anno ed è il primo dedicato alla serialità nella storia del Festival).
No. E’ perché “The Good Mothers” potrebbe essere una delle capostipiti di un nuovo genere di narrazione, un ritratto inedito, che mette al centro le donne e le rende uniche protagoniste di storie non propriamente alla “Sex & the city”. Infatti, racconta di ‘ndrangheta vista interamente, dal punto di vista femminile di chi ha avuto il coraggio di sfidarla.
La serie ha appena fatto il suo debutto in tutta Europa lo scorso 5 aprile, sulla piattaforma streaming Disney+ nella quale saranno disponibili i sei episodi.
Certo, per chi ha l’abbonamento e non se ne fosse accorto, va detto che a mio parere una pecca è proprio nel titolo non modificato in italiano – lasciato volutamente in inglese e magari a fare il verso alla serie “The good wife” prodotta da Ridley Scott che tanto successo ha ottenuto a livello mondiale: da noi forse (contrariamente al solito, visto che alteriamo in modo assurdo nomi bellissimi) un altro titolo le avrebbe dato maggior rilievo per gli argomenti affrontati. Ma tant’è.
The Good Mothers è interpretata da Gaia Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Denise Cosco, Valentina Bellè (Catch-22, I Medici) nei panni di Giuseppina Pesce, Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, Favolacce) in quelli di Anna Colace, Francesco Colella (ZeroZeroZero, Trust) in quelli di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e con Micaela Ramazzotti (La pazza gioia, La prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.
Altro elemento degno di attenzione è il fatto che sia basata su una storia vera: questo perchè The Good Mothers ripercorre le vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta e che hanno osato contrapporsi. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne, che possono distruggerla dall’interno. Ovviamente è una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. La serie nel suo scorrere segue proprio Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la giustizia, analizzando e seguendo la vita delle protagoniste che saranno chiamate a combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.
I produttori esecutivi di The Good Mothers sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett Spencer per House Productions e Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa per Wildside (società del gruppo Fremantle) e Alessandro Saba per Disney+. Anche Stephen Butchard e Julian Jarrold sono i produttori esecutivi.
Tratta dall’omonimo libro del giornalista Alex Perry, premiato con il “George Polk award” e adattato per lo schermo da Stephen Butchard (Bagdad Central, The Last Kingdom), il progetto vede la regia di Julian Jarrold, (nominato ai Bafta e agli Emmy per The Crown e Becoming Jane) e della premiata Elisa Amoruso (Sirley, Chiara Ferragni: Unposted) ed è prodotto da House Productions e Wildside.
La serie è stata realizzata con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission. In Calabria, infatti, si è girato per 6 settimane, con il supporto di professionisti e attori calabresi nelle location di Reggio Calabria, Palmi e Fiumara.
Disponibile dal 5 aprile su Disney+