Erry, il re della musica clonata. Mixed by Erry il falso originale, straordinario ossimoro della pirateria discografica a Napoli negli anni ’90 è un marchio divenuto cult sulle bancarelle e nelle stanze di tantissimi giovani napoletani di allora ma che si allargò a tutto il sud e perfino all’estero. Un fenomeno che è diventato un film di Sidney Sibilla in uscita il 2 marzo. La storia dei fratelli Frattasio di Napoli che, tra gli anni Ottanta e Novanta, diedero vita a un gigantesco mercato di musicassette “taroccate” .
Ogni musicassetta era una vera e propria compilation in cui insieme alla musica locale e popolare si ascoltavano brani di band come i Nirvana o i Pearl Jam. Tutti quelli cresciuti negli anni 90 lo hanno visto sulle musicassette di amici, fratelli, sorelle. Mixed by Erry è il marchio di un’epoca. Al prezzo di 2.500 lire, si comprava il nuovo disco di Zucchero, o quelli di Pino Daniele o Eros Ramazzotti in formato musicassetta o cd con le copertine fotocopiate. La storia del mito inizia in un appartamento di Forcella dove Enrico Frattasio, professione dj, decide di iniziare a produrre e vendere compilation su cassette realizzate e distribuite nei vicoli di Napoli. Le compilation piacquero così tanto da essere a loro volta duplicate, spingendo Erry a registrare il marchio e a incidere, al termine del nastro, la propria voce in una favolosa firma: “Questa cassetta è mixed by Erry”.
“Oggi la musica si ascolta in streaming – racconta Sibilla – ma, nella mia stanzetta a Salerno, nei cassetti, qualche nastro Mixed By Erry c’è ancora e, a volte, nelle conversazioni, ci si ricorda di quello strano marchio così centrale per la nostra cultura musicale. Un giorno mentre se ne parlava con il mio amico sceneggiatore Armando Festa, decidiamo di indagare e di andare a conoscere il grande DJ Erry. Scopriamo, innanzitutto, che Enrico “Erry” non era solo ma l’impresa era curata con i suoi fratelli Peppe e Angelo. Nel film sono gli attori Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena, Emanuele Palumbo ad interpretare i fratelli Frattasio.
Un business da qualche miliardo di lire che finì dopo molti anni, con l’inchiesta giudiziaria. Enrico Frattasio finisce in manette nel 1997. Nel suo laboratorio vengono sequestrate 11mila musicassette e 3mila cd contraffatti e quattro anni più tardi sarà condannato a 4 anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere e violazione della legge sul diritto d’autore assieme ai fratelli Angelo, Giuseppe e Claudio e al padre Pasquale. Quando la polizia mise fine al fenomeno, riuscì a tracciare un vero e proprio business internazionale, con filiali fra Hong Kong, Singapore e la Bulgaria.Parti civili del processo si erano costituite anche Fimi, Federazione dell’Industria Musicale Italiana, e le maggiori case discografiche italiane ed internazionali alle quali, in separata sede, gli imputati dovranno, in solido, risarcire i danni.
Erry era diventato l’emblema della lotta contro i grandi distributori di musica, uno dei più grandi distributori dell’industria musicale, tanto che alcuni artisti napoletani dovettero dirgli grazie. In particolare un giovane Gigi D’Alessio, ha raccontato che Erry gli ha regalato una promozione pubblicitaria che nessuna casa discografica sarebbe riuscita a garantirgli. Una sua cassetta contraffatta era arrivata a vendere addirittura 600 mila copie, arrivando perfino in America.
Mixed by Erry, dal 2 marzo nei cinema, è sempre stato nella vita di tutti coloro nati prima che arrivassero i CD, poi Napster, gli Mp3, e Spotify.”Quando ero piccolo, nel mio quartiere a Salerno, non c’era il negozio di dischi, – racconta Sibilla – l’unico modo per comprare della musica (in un lontano periodo storico in cui la musica aveva una dimensione fisica e si comprava nei negozi) era andare da Peppe, il gestore di una bancarella che per cinquemila lire ti vendeva una cassetta Mixed By Erry oppure, se volevi risparmiare, per sole tremila lire una cassetta pirata Mixed By Erry. La qualità dell’ascolto era decisamente inferiore e anche il packaging non era curato come le originali, motivo per cui, potendosele permettere, Peppe consigliava sempre l’originale, che poi originale non era. In tutto questo “l’etichetta” Mixed By Erry faceva di tutto per contrastare la pirateria, su ogni cassetta era specificato che “Le cassette con fotocopie non sono originali Mixed By Erry” e tra le canzoni spesso si sentiva una voce, che oggi chiameremmo Watermark, che ci ricordava di diffidare delle imitazioni”.