Il termine inglese franchise si riferisce alla costruzione di un marchio che viene sfruttato per diversi prodotti dell’industria dello spettacolo e dell’intrattenimento.
In particolare, nel cinema i franchise film attingono spesso a diverse aree della cultura popolare, che spaziano da narrativa ai fumetti, fino alle serie o a precedenti film campioni di incassi.
Pensate all’epopea di Rocky, i vari film in cui Sylvester Stallone ha interpretato (con grande successo di pubblico e perfino 3 premi Oscar nel lontano 1976 nella prima pellicola diretta da John G. Avildsen, scritta e interpretata proprio da Sylvester Stallone) il celeberrimo pugile italo americano Rocky Balboa che, dal nulla, si è ritrovato a lottare per il titolo dei pesi massimi di boxe.
Sull’epopea sono stati realizzati più film (ho perso il conto al terzo…) e poi sono stati creati altri personaggi collegati. Tra questi il più fortunato è stato Creed, vale a dire il figlio (illegittimo) del più importante avversario di Balboa, Apollo: parliamo di Adonis Johnson (interpretato da Michael B. Jordan) che ha creato a sua volta una personaggio a sé, dopo essere diventato un pugile allenato proprio, nel primo film del 2015 (diretto da Ryan Coogler), da Balboa – Stallone.
Tutto questo perché anche Creed ha dato vita ad una sorta di saga, un franchise appunto, che esce nel terzo capitolo “Creed III“, della serie che vede il debutto alla regia proprio dell’interprete di Creed, Michael B. Jordan, che ha deciso di mettersi dietro la macchina da presa per dirigere il film (oltre ad averlo prodotto) in quello che definisce un “affare personale”. E non è roba da poco per uno che nel 2020, è stato nominato dal “Time” tra le 100 personalità più influenti, identificato come l’uomo più sexy dal magazine “People” ed inserito nella classifica dei 25 migliori attori del XXI secolo del “New York Times”.
Se tante cose abbiamo segnalato è anche perché sul film in sé c’è poco da dire: se infatti, spesso il secondo capitolo di una saga ha (ancora) spunti interessanti da proporre, i terzi arrivati lasciano poco all’immaginazione e, spesso, appaiono fin troppo scontati, con pochi lampi davvero brillanti che, tuttavia, possono essere sempre apprezzabili, specie dai tanti fan del genere che in Creed hanno trovato un riferimento per onorare l’eredità di Rocky.
In questa fattispecie, ritroviamo Adonis Creed alias Donnie, che – dopo essersi ritirato dal ring come campione del mondo dei pesi massimi per dirigere la sua palestra Delphi Academy – si trova ad affrontare un amico d’infanzia ed ex prodigio della boxe, Damian (Jonathan Majors) che, uscito di prigione, è ansioso di dimostrare che merita di salire sul ring e si presenta come un vero e proprio terremoto nella vita di Creed. Per regolare i conti, Adonis deve mettere in gioco il suo futuro e combattere proprio contro Damian, lottatore che non ha nulla da perdere.
Nel press book spicca la dichiarazione dell’attore-regista Jordan: ““Questa è una storia sulle origini, un sequel e una trilogia: tutto in uno – segnala – Volevo che il mio film riflettesse le lezioni che ho imparato nella vita: sull’essere gentili con gli altri, ma soprattutto con noi stessi. Alla maggior parte di noi non è stato insegnato come farlo. Volevo che il mio film affrontasse anche i problemi della mascolinità tossica, e le conseguenze sul non affrontare il proprio passato, evitando di parlarne e non approfondendo i traumi e le relative ferite. Il perdono è l’elemento di forza di qualsiasi conflitto perché è l’unico modo per superarlo, e il confrontarsi in prima persona è il primo passo verso la guarigione. Al centro di “Creed III” c’è il perdono. Perdono verso sé stessi e verso gli altri. Non importa chi sei o quale sia la tua situazione, puoi superare il tuo passato, puoi superare qualsiasi ostacolo.
Questo film non parla di un uomo che combatte contro un altro per raggiungere un titolo mondiale. Si tratta di una sfida verso sé stessi, e dimostrare che la propria esistenza è legittima, che si merita sempre il meglio. Bisogna agire con grazia verso sé stessi e verso gli altri. Credere realmente in chi siamo e fare in modo che tutto ciò che si è fatto conti davvero”.
Nel cast oltre a Michael B. Jordan, figurano Tessa Thompson confermata a vestire i panni di Bianca, la moglie del campione, Jonathan, Wood Harris, Florian Munteanu, l’esordiente sul grande schermo Mila Kent e Phylicia Rashad.
Jordan dirige una sceneggiatura di Keenan Coogler e Zach Baylin, da una storia di Ryan Coogler (già autore di “Black Panther: Wakanda Forever”), Keenan Coogler & Zach Baylin.
Distribuito da Warner Bros. Pictures, Creed III arriva nelle sale dal 2 marzo 2023.