C’è una regola non scritta valida per tutti gli uffici stampa che riguarda i comunicati da distribuire in occasione delle conferenze: la regola prevede l’obbligo di semplificare il più possibile e restare in una, al massimo due pagine o, comunque, essere sintetici e brevi per non rischiare di far perdere di attenzione i lettori.
Questa regola è stata totalmente disattesa dagli organizzatori del Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema e ciò non per caso o per incapacità.
Alla conferenza, infatti, hanno distribuito un comunicato di 5 pagine (scritte in corpo 11…) piene di argomenti interessanti e giustificate dal fatto che questa dodicesima edizione del Festival – che andrà in scena dal 10 al 19 febbraio – è fatta di cuore e (tanta) sostanza. Perchè in pochi anni il Festival di Spello ha saputo ritagliarsi uno spazio davvero notevole sia per organizzazione che per le eccellenze coinvolte.
Come tradizione, la manifestazione è una festa che si concentra sul valore di chi lavora dietro le quinte dei film, rendendo omaggio ai cosiddetti “artigiani della settima arte” vale a dire costumisti, scenografi, montatori, truccatori, ecc., che raramente hanno l’onore di essere apprezzati per quanto meritano.
Film in gara
Proviamo a raccontare in poche parole il programma del Festival che quest’anno si compone di due direzioni artistiche una in capo al consiglio direttivo dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale Aurora APS con referente la presidente Donatella Cocchini e la collaborazione di Francesca Romana Lovelock e l’altra sotto la guida della regista Laura Luchetti che, per questa sua prima volta (dopo aver preso il testimone da Fabrizio Cattani) , ha selezionato 12 lungometraggi italiani in gara, i cui registi vengono considerati veri e propri “talenti friccicarelli” come ha sottolineato proprio la Lucchetti (“no, non è parente”, come precisa) durante la conferenza stampa di presentazione:
“Dante” di Pupi Avanti, “La santa piccola” di Silvia Brunelli, “Il pataffio” di Francesco Lagi, “Princess” di Roberto De Paolis, “Margini” di Niccolò Falsetti, “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa, “Monica” di Andrea Pallaoro, “Bassifondi” di Francesco Pividori, “Notte fantasma” di Fulvio Risuelo e “Settembre” di Giulia Steigerwalt, “Piove” di Paolo Strippoli, “Le ragazze non piangono” di Andrea Zuliani.
In competizione anche 8 lungometraggi internazionali: “A terre promise” di Lionel Bernardin, “Saint Omer” di Alice Diop, “Una mamma contro G. W. Bush” di Andreas Dresen, “Love Life” di Koji Fukada,“Passeggeri nella notte” di Mikhael Hers, “La notte del 12” di Dominik Moll, “Trinagle of sadness” di Ruben Ostlund e “Nido di vipere” di Yong-Hoon Kim.
Parliamo di venti film realizzati da registi che sono alla seconda o al massimo la terza opera e che vogliono “proporre uno sguardo preciso, personale e vitale sul mondo“, come spiegato dalla sempre dalla Lucchetta.
A giudicare i film saranno, come sempre, i professionisti che si sono aggiudicati i premi dedicati alle maestranze del cinema nell’edizione precedente. Insieme decreteranno la migliore sceneggiatura, la miglior fotografia, la miglior scenografia, i migliori costumi, le migliori musiche, il miglior montaggio, il miglior trucco, la migliore acconciatura, il miglior fonico di presa diretta, il miglior montaggio del suono, i migliori effetti speciali, il miglior creatore di suoni, il miglior produttore esecutivo e, da questa edizione, anche il miglior casting.
Ai premiati verrà consegnato l’Ulivo realizzato Andrea Roggi. Nell’ambito della stessa categoria verranno assegnati altri tre riconoscimenti da parte di cinemaitaliano.info, dalla stampa umbra e dalla stampa nazionale, quest’ultima chiamata a decretare la migliore opera prima o seconda.
Premi speciali a Martone e Pivio
Grande attenzione meritano i premi speciali, che sono due: il Premio all’eccellenza e il Premio Carlo Savina. Il primo andrà a Mario Martone, regista – tra le altre – di opere come “Il giovane favoloso”, “Il sindaco del rione sanità”, “Qui rido io” e “Nostalgia”. Martone verrà così annoverato tra i nomi dei vincitori affiancando protagonisti del cinema come Carlo Rambaldi, Vittorio Storaro, Giuliano Montaldo, Ermanno Olmi, Pupi Avati, Franco Piavoli, Flavio Bucci, Milena Vukotic, Valeria Fabrizi e Marina Confalone che si sono aggiudicati il riconoscimento nelle precedenti edizioni.
Il premio “Carlo Savina” per l’eccellenza alla musica verrà, invece, attribuito dalla maestro Federico Savina e dalla famiglia al maestro Pivio, autore di numerose colonne sonore cinematografiche come quelle dei film “Il bagno turco” di Ferzan Ozpetek, “Maradona – La mano de Dios” di Marco Risi, “Il silenzio grande” di Alessandro Gassman e “Diabolik” dei Manetti Bros.
I numeri della kermesse
Tante le novità che accompagneranno l’edizione 2023 del Festival, tra nuove sezioni in concorso, nuovi premi e progetti, che si andranno ad aggiungere al già corposo programma che ha accompagnato negli anni la manifestazione che omaggia le maestranze del dietro le quinte.
Saranno proposti ventidue backstage tra film e serie tv, dodici i documentari e diciotto cortometraggi finalisti sui 48 selezionati, oltre alla neonata sezione dedicata all’animazione che avrà sei opere in concorso e a quella dei podcast, con cinque prodotti in concorso.
In programma anche la proiezione di tre pellicole fuori concorso: “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti, “Nostalgia” di Mario Martone; e “Questa notte parlami dell’Africa” di Carolina Boco e Luca La Vopa.
Agenda 2030
Grande spazio verrà, poi, riservato al progetto “Agenda 2030”, che porta il cinema e i prodotti dell’audiovisivo all’interno delle scuole dell’Umbria e non solo: dopo aver visionato film, documentari, cortometraggi e backstage incentrati su temi molto vicini ai più giovani, infatti, saranno proprio gli studenti a premiare le migliori opere filmiche viste a scuola.
Mostre
Tre le mostre allestite nell’ambito del Festival all’interno del Palazzo del Cinema di Spello. A cominciare da “Guanti bianchi – Donne al cinematografo dagli anni 20”: un omaggio fotografico al talento della montatrice Licia Quaglia. La seconda esposizione ha, invece, per titolo “Vintage Movie Poster” e vedrà l’allestimento di alcune locandine di film italiani e internazionali che hanno fatto la storia del cinema tra gli Anni ’50 e ’80. Terza e ultima mostra, quella che vedrà protagonisti gli studenti dell’Istituto “Cavour Marconi Pascal” di Perugia dal titolo “I giovani, il cinema e la moda”, vedrà l’esposizione di capi realizzati dagli alunni della scuola perugina ispirati agli abiti indossati nel mondo del cinema da attrici del calibro di Marlene Dietrich, Greta Garbo, Grace Kelly e Audrey Hepburn.
Eventi collaterali
Proiezioni, ma non solo. Il Festival del Cinema di Spello proporrà anche una serie di appuntamenti collaterali, tra incontri con le professioni del mondo del cinema, presentazioni di libri e anche uno spettacolo teatrale.
Madrina del festival sarà Claudia Marsicano, mentre il padrino sarà Alessandro Sperduti.
Insomma, come appare evidente, il ricco programma giustifica le tante pagine del comunicato e dimostra quanta dedizione e amore per lo spettacolo animino l’organizzazione (cresciuta tantissimo con l’esperienza delle precedenti edizioni, ma restando sempre radicata sul territorio). E questo senza contare tutte le attrattive, paesaggistiche e gastronomiche che la città di Spello e, in generale la regione Umbria potranno offrire ai visitatori del Festival.
Per maggiori informazioni rimandiamo al sito ufficiale del Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema al link: