Nelle quotazioni dei bookmaker era accreditato come favorito. Ma questo valeva certamente fino a giovedi scorso quando Erio, a super sorpresa, è finito clamorosamente al ballottaggio.
Sembrava fosse impossibile che, quando ancora ci sono così tanti partecipanti in gara, proprio lui potesse finire a giocarsi al tavolo dei giudici il prosieguo della partecipazione.
Eppure è capitato. Contro i Mutonia la differenza l’hanno fatta proprio i voti dei giudici che non hanno ascoltato la richiesta di Manuel Agnelli di andare al tilt e – nonostante qualche complicazione dettata dal rifiuto del leader degli Afterhours di scegliere chi eliminare e qualche problema di troppo anche da parte di Ludovico Tersigni che, preso in castagna, si lasciava andare ad un “Mettiti d’accordo con un altro giudice” che peggio non poteva fare… – hanno scelto direttamente in una sfida senza appello.
Ma per spiegarvi come mai il talento più particolare di questa edizione sia arrivato così in basso bisogna capire qualcosa in più di questa famigerata edizione del talent targato Sky che, quest’anno, non sembra aver mantenuto lo standard a cui era stato portato da Alessandro Cattelan (dove sei?), analizzando diversi aspetti dello show.
Cantanti
Forse il punto più debole dell’edizione. Tranne un poker d’assi (e un paio di sorprese) il rooster selezionato è apparso da subito davvero poca roba. Ormai i ragazzi sembrano voler approdare alle audizioni già con almeno un loro inedito e quest’anno le canzoni proposte alle selezioni non sono apparse niente di che: certo, sono stati valorizzati diversi generi che in radio certamente hanno poco spazio, basti pensare al “Goblin” dei Westfalia o all’inedito dei Karakaz ma, in generale, non c’è tanta carne al fuoco, anche solo facendo il paragone con i dodici finalisti della scorsa edizione.
Ecco allora che, come detto, ci rimangono quattro nomi su tutti: Erio, Fellow, Gianmaria e, scegliete voi chi tra Nika Paris e Baltimora, con i Bengala Fire perfetti outsider. Altro? Anche no perché gli altri finalisti non convincono pienamente e ogni puntata il divario sembra aumentare la loro distanza.
Chimica
Altro punto dolente è la mancanza di interazione e la conseguente funzione insulsa in cui è relegato (o si relega) il nuovo conduttore Ludovico. Forse l’aver scelto di confermarli in toto non ha pagato, visto che i giudici sono ripetitivi nei loro concetti (credibilità, coerenza, e i mantra di Emma, da opporre agli stucchevoli commenti di Agnelli sul fatto che solo lui sa cosa significano certi generi…) e relegano il povero Ludovico ai margini dell’azione, tanto che sembra sempre un pesce fuor d’acqua, sia per il fatto che non danno manforte ai suoi pareri sia perché manca totalmente di carica o di quella capacità di leggere le situazioni in corso per fare battute o restituire brio nei momenti più delicati. Insomma, grande noia nei giudizi (solo certe uscite di Mika restano sublimi) e un mero compitino e nulla più per Ludovico che non può nemmeno evocare lo spirito di Cattelan per un sostegno anche solo morale.
Tradizioni avverse
Mescolando questi ingredienti è chiaro che il risultato sa di poco. Ed è proprio qui che si comprende il perché Erio non vincerà: perché, quando si troverà magari al ballottaggio contro uno dei tre alfieri degli altri giudici, verrà eliminato proprio perchè, citando il buon vecchio Agnelli, il suo “E’ un progetto definito ed è questo il momento giusto per proporsi”.
Ovviamente, almeno per il prosieguo del talent, più che un buon viatico questa definizione suona molto come una sentenza: ricordate infatti qualche progetto ben costruito che si era visto nelle passate edizioni? Certamente sì, pensando anche solo ai “mitici” Maneskin. Ma, nonostante la loro esplosione planetaria e i premi ottenuti in tutto il mondo, i ragazzi romani non vengono annoverati tra i vincitori del talent più famoso: perché all’epoca a trionfare fu un tal Lorenzo Licitra, per carità ottimo cantante lirico ma nulla a che vedere… Se non vi basta come precedente, allora pensate anche a Gaia o a Giusy Ferreri, anche loro star nate da XFactor: ovviamente entrambe non hanno vinto.
Tornando a quest’anno almeno una notizia buona c’è: tralasciando Erio, a cui auguriamo un futuro splendente, tra i migliori quattro che arriveranno alla serata finale, sempre a meno di clamorose (ed improbabili) sorprese, tra Fellow, Gianmaria, Baltimora e Nika Paris un nuovo prodotto musicale potrebbe cominciare la sua ascesa discografica, anche senza vincere. Senza contare che a Le Endrigo potrebbe bastare il fatto di avere già una hit in vetta alle classifiche…