Nel 1986, in una cittadina di campagna viene ritrovato il cadavere di una ragazza in un campo. La vittima, stuprata e brutalmente uccisa dal misterioso assalitore, non è però l’unica e solo qualche giorno dopo viene rinvenuto un altro corpo senza vita.
Ispirato al primo serial killer della Corea, “Memorie di un assassino” è ancora considerato da molti il capolavoro di Bong Joon Ho, paragonato anche al film “Zodiaco” di David Fincher per il modo in cui svela un efferato caso di cronaca in cui 10 donne furono strupate ed uccise da un criminale senza scrupoli e abile a non lasciare il più piccolo indizio sulla scena del delitto. Furono interrogati oltre 3000 sospettati. Più di 300.000 agenti di polizia presero parte all’imponente indagine. Nessuno è stato arrestato e condannato per questi delitti. Nel 2019 però le indagini hanno subito una svolta.
Memorie di un assassino, capolavoro del 2003 di Bong Joon Ho, regista di Parasite in concorso agli Oscar come miglior Film straniero con sei candidature, ha dichiarato che per poter andare avanti con la sceneggiatura, ha dovuto ubriacarsi. “Mi sono sentito molto responsabile nei confronti delle famiglie delle vittime. Non provo solo rabbia nei confronti dell’assassino, ma mi fanno anche infuriare le circostanze che permisero all’omicida di continuare ad uccidere. Spero che gli spettatori del film provino le mie stesse sensazioni”.
Un racconto di grande potenza e molto realistico, decisamente coreano. Scostandosi da formule familiari spesso prevedibili del genere poliziesco, il film non mostra eleganti detective in stile FBI, con giacche di pelle e occhiali da sole scuri. Park Doo-man (Song Kang-ho) e il suo partner volubile ed irascibile, Cho Young-koo (Kim Roi-ha), hanno poco in comune con i detective all’americana che si lanciano in scene di azione e si innamorano della bella sospettata. Due maldestri esseri umani con addosso canottiere slabbrate conducono indagini che tra errori incredibili e confessioni ottenute con brutali interrogatori, si risolvono con un nulla di fatto. Da Seoul viene mandato un collega più esperto, Kim Sang-kyung, che ha metodi di investigazione più moderni ma non le risorse per metterli in atto.
Memorie di un assassino, nelle sale dal 13 febbraio con Academy Two, ha tutto quello che si pretende da un film. Una sceneggiatura accattivante con rivelazioni avvincenti, invenzioni narrative di puro genio, personaggi che rispecchiano fedelmente i vizi della Corea nella seconda metà degli anni Ottanta, umorismo nero, momenti agghiaccianti e immagini sontuose.