Phaim è un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia 22 anni fa. Vive con la sua famiglia a Torpignattara, quartiere multietnico di Roma, lavora come steward in un museo e suona in un gruppo. E proprio in occasione di un concerto che incontra Asia, suo esatto opposto: istinto puro, nessuna regola. Tra i due scatta un’attrazione immediata e Phaim dovrà capire come conciliare il suo amore per la ragazza con la più inviolabile delle
regole dell’Islam: la castità prima del matrimonio.
Bangla è la storia di Phaim, un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia. Il giovane protagonista vive in famiglia a Torpignattara, quartiere romano multietnico, lavora in un museo e suona in un gruppo. Proprio in occasione di un concerto incontra Asia e tra i due scatta un’attrazione che, però, Phaim dovrà cercare di conciliare con la prima regola dell’Islam: la castità prima del matrimonio.
Bangla, opera prima di Phaim Bhuyian che è anche il protagonista del suo lavoro insieme a Carlotta Antonelli, presentato al Bif&st – Bari International Film Fest, è una storia delicata e tenera. Il regista sceglie di raccontare il dramma relativo all’integrazione delle ‘seconde generazioni’ di migranti (nati e cresciuti in Italia) con il linguaggio della commedia. Partendo dalla sua storia personale, Phaim, riesce a raccontare, con autenticità e grande autoironia, quei dubbi esistenziali che colpiscono i ragazzi e le ragazze fortemente legati alla religione in una società in continua evoluzione.
Un’opera prima decisamente creativa ed intelligente, un modo diverso di raccontare i rapporti tra concezioni di vita culturalmente distanti ma che, inevitabilmente si incontrano e si fondono.
Bangla, prodotto da TIMVISION e Fandango, pur essendo il primo lavoro di Phaim Bhuyian, si dimostra capace di parlare di un tema tanto attuale con una semplicità e una naturalezza incredibile.
A raccontaci del film Phaim Bhuyian e Carlotta Antonelli in questa video intervista! “L’idea del film nasce un anno fa sull’onda della trasmissione “Nemo – Nessuno escluso” di cui sono stato protagonista per una puntata. Lo spunto alla base del servizio, che è diventato anche lo spunto per il film, attinge da una mia problematica personale: “le ragazze”. Cosa vuol dire per un giovane di vent’anni, italiano di seconda generazione e musulmano, vivere in un mondo spesso così lontano dai precetti dell’Islam, soprattutto per quanto riguarda la sfera relazionale e sessuale? Cosa accade quando il desiderio bussa alla sua porta?