Manuel Aspidi ha 32 ani ed è una potenziale star. I suoi fan sono destinati ad aumentare con il lancio del suo Ep dal titolo “Libero (I’m free). Il fascino del nuovo lavoro discografico, uscito il 15 maggio e realizzato sotto la direzione artistica della produttrice Numa Palmer, nasce da una importante presa di coscienza, che Aspidi eleva verso qualcosa di universale.
Volto già noto al grande pubblico grazie alla partecipazione a talent show come Amici di Maria De Filippi e The Voice of Italy, “Libero (I’m free)“ è uno di quei dischi che si rischia di sottovalutare: sei tracce dallo spirito giocoso ma mature realizzate con la collaborazione di grandi nomi della musica internazionale, Alan Clark (tastierista e arrangiatore storico dei Dire Straits), Phil Palmer (chitarrista, arrangiatore e produttore di fama mondiale) e Julian Victor Hinton (musicista, compositore e arrangiatore londinese che vanta collaborazioni prestigiose come Trevor Horn, Robbie Williams ecc.).
Brani suonati (molto bene) dal vivo da tre compositori al piano, tastiere e chitarre, mentre basso, batteria e programmazione sono state affidate al polistrumentista Max Minoia. Le canzoni “Questo è il momento” e “Oh Yeah” sono un’oasi di tranquillità nei ritmi rock dell’album. Mentre nella seconda parte il disco diventa più riflessivo. In “E si va”, emerge il background blues/country rock dei due musicisti Palmer e Feat. Altrove, Aspidi entra in simbiosi con il tocco classico e poetico di Julian Hinton in un “Angelo per me“ e “Let out this light”.
Al centro di tutto rimane la voce versatile d Aspidi, che a volte libera si modella sulle parti strumentali. Per un album che trasuda sicurezza e ci mostra un giovane cantautore a cui interessa aderire ad uno stile preciso.
“Sono molto soddisfatto di questo Ep – dichiara Manuel – perché è frutto di un grande e meticoloso lavoro di squadra. I brani che lo compongono parlano di me, infatti sono sicuro che, ascoltandoli, il pubblico potrà conoscere qualcosa di più di Manuel. In questi anni sono maturato e cresciuto, anche artisticamente; l’Ep rappresenta la sintesi di questa crescita e mi vede protagonista al fianco di artisti del panorama mondiale come Phil Palmer, Alan Clark, Julian Hinton: chi, meglio di loro, può dare delle sonorità così internazionali al disco”.
Qui l’intervista