E’ ‘The Front Runner’ di Jason Reitman il film di apertura del 36esimo Torino Film Festival, in programma dal 23 novembre all’1 dicembre. La pellicola vede Hugh Jackman nei panni del senatore democratico e molto liberal che nel 1987 era il front runner (favorito) nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti. Il film sul primo grande scandalo sessuale nella storia della politica americana, è uno dei 133 lungometraggi presentati al festival, insieme a 23 mediometraggi e 22 corti; 36 lunghi sono opere prime e seconde, 34 anteprime mondiali, 23 anteprime internazionali e 59 italiane, selezionati tra più di 4000 film.
Il concorso internazionale lungometraggi comprende 15 titoli, tra i quali “Ride”, esordio dietro la macchina da presa dell’attore Valerio Mastandrea. In gara c’è anche “Wildlife” dell’attore Paul Dano e il greco “Oiktos – Pity” di Babis Makridis, al secondo lungometraggio dopo “L” (2012). Tra i film della sezione Festa Mobile saranno proiettati due lungometraggi firmati da due attori: “Blaze” di Ethan Hawke e “The White Crow” di Ralph Fiennes. L’Italia è in concorso con ‘Ride’, esordio alla regia di Valerio Mastandrea.
A fianco della promozione del nuovo cinema internazionale, inoltre, trovano posto anche una serie di retrospettive interessanti che quest’anno sono dedicate a Powell & Pressburger e Jean Eustache. Il programma offre molte chicche. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, sarà proposta la proiezione della copia restaurata per l’occasione del film “Processo a Caterina Ross”, della pittrice-regista Gabriella Rosaleva del 1982, caposaldo del cinema italiano al femminile. Sarà presente la regista, che sarà insignita del Premio Equilibra per il benessere sociale per la sua poetica e impegno a favore delle donne.
E poi ‘Ash is purest white’ di Jia Zhangke, presidente della giuria Torino 36, che continua a raccontare le trasformazioni violente della Cina contemporanea. Lunedì 26 novembre il regista Marco Proserpio ritirerà il Premo Hamilton per il film “The Man Who Stole Banksy”, un documentario che ci riporta al 2007 quando l’allora misterioso artista Banksy si introduce nei territori occupati in Palestina e firma a suo modo case e muri di cinta. In anteprima nazionale c’è anche Colette, il nuovo film di Wash Westmoreland, con Keira Knightley protagonista, al cinema dal 6 dicembre. Ovvero la storia di Sidonie-Gabrielle Colette, l’autrice più innovativa e spregiudicata della Belle Époque parigina. Invece Ralph Fiennes, questa volta dietro la macchina da presa, porta sul grande schermo la storia dell’astro del balletto russo Rudolf Nureyev.
Ci sarà anche la proiezione in anteprima mondiale del film di Cristina Comencini, Sex Story che racconta attraverso immagini sorprendenti della televisione pubblica una della più grandi rivoluzioni dei nostri tempi. L’omaggio di questa edizione del Torino Film Festival riguarda invece il regista Ermanno Olmi, recentemente scomparso.
Guest director è Pupi Avati, che cura la sezione ‘Unforgettables’, composta da cinque titoli che mescolano le sue due più grandi passioni, musica e cinema. In ‘After hours’ si viaggerà dalle commedie demenziali alle variazioni sull’horror, mentre come sempre ampio spazio è dedicato ai cortometraggi nostrani, con ‘Italiana.corti’, e al documentario, con Tffdoc.
Film di chiusura è “Santiago, Italia” di Nanni Moretti, un documentario che racconta i mesi successivi al colpo di stato dell’11 settembre 1973. Quella data segna la fine del governo democratico di Salvador Allende. Attravero parole e testimonianze dei protagonisti di quei giorni, Nanni Moretti ricostruisce la storia incentrandosi sul ruolo rivestito in quel frangente dall’ambasciata italiana a Santiago.
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