“The Future of the book is the Future of society” è il titolo di un articolo del 2013 scritto da Bob Stein, fondatore dell’Institute for the Future of the Book e, nel 2010, della SocialBook Inc., che gestisce la piattaforma di lettura https://www.livemargin.com/. In questo spazio virtuale gli utenti-lettori possono interagire sui testi oltre che tra loro. In quell’articolo ormai datato, Stein spiega le ragioni che fondano la sua SocialBook: una corporate che non solo asseconda il ‘movimento’ tecnologico che un lustro fa aveva già rivoluzionato la pagina scritta portandola sullo schermo dei nostri device digitali, ma soprattutto una trasformazione del modo di relazionarsi alla pagina scritta, per fare della lettura un’esperienza sociale, di comunità. Il fine ultimo è quello di recuperare proprio la lettura alla sua ‘antica’ dimensione plurale, il leggere insieme, riscattandola dall’idea recente, poco più di due secoli, che essa sia un momento da esperire in silenzio e solitudine.
L’idea di Stein apparve romantica, ma a distanza di cinque anni quell’idea risulta invece vincente e precorritrice di una tendenza. In Italia, c’è chi fa un ulteriore balzo in avanti e definisce scenari di ibridazione tra comunità virtuali e reali ancora più audaci. Quando nel luglio del 2017 Marina Giacomel, designer e creativa di grande esperienza, accettò di leggere le pagine del libro scritto da un amico virtuale, Paolo Varese, non immaginava che queste l’avrebbero emozionata tanto da ispirarle un riuscitissimo esperimento di social publishing editoriale. Il manoscritto di Paolo Varese, Lei, cominciò a girare tra i contatti sui social, creando un network di lettori e professionisti che condivisero con Marina non solo il piacere della lettura di quelle pagine, ma soprattutto la voglia di vederle pubblicate, di vedere consegnato ad un pubblico sempre più vasto il talento di un autore fino ad allora sconosciuto. Dalla giostra virtuale di emozioni professionalmente coltivate alla pubblicazione del romanzo per Aracne Editrice il passo fu breve ed entusiasmante. Dopo quella prima esperienza, Marina Giacomel non si è più fermata e a marzo del 2018 ha lanciato MyMee – Express Yourself, un gruppo facebook che appena 4 mesi dopo il suo esordio virtuale conta oltre 7000 membri: un prezioso hub di energie e contenuti per realizzare nuovi progetti editoriali di social publishing. I numeri di MyMee sono importanti, potenzialmente destinati a crescere ed è proprio per rispondere a questa esigenza che Giacomel intende avvalersi di uno staff di collaboratori, un social media management board, costituito dagli stessi membri del gruppo MyMee, per coordinare la crescente richiesta di adesione al progetto ed il consistente lavoro di verifica dei contenuti stessi.
MyMee – Express Yourself mette insieme individui per fare comunità. Parafrasando Stein si potrebbe dire che ‘il futuro delle belle arti è il futuro della società’ e questo passa proprio da esperimenti come MyMee in cui artisti, professionisti o semplici cultori delle ‘arti’ sono messi in condizione di produrre contenuti e di condividerli. Mettersi in mostra insomma ma con l’obiettivo di realizzare progetti artistici o collaborazioni inedite ed inimmaginabili con l’aiuto della community, del pubblico stesso, di colleghi che sono anche pubblico. Il tratto caratteristico del progetto ideato da Giacomel è proprio il dinamico e complesso processo di collaborazione che si innesca tra i membri del gruppo con differenti competenze professionali per portare alla pubblicazione di altri libri, alla registrazione di brani, video, alla realizzazione di performance individuali e collettive per far conoscere i nuovi talenti, per ampliare il pubblico di artisti già conosciuti.
Oltre ad essere uno spazio virtuale in cui i membri, artisti e non, sono liberi di postare contenuti da sottoporre all’attenzione di un pubblico virtuale già numeroso, MyMee offre ai suoi membri anche una proiezione in dimensione reale. L’obiettivo è quello di essere brand, un’etichetta che accompagni gli artisti nella vita reale realizzando veri e propri happening come il primo in assoluto organizzato a Roma il 12 luglio scorso. L’alternarsi di autori, videomaker, fotografi, artigiani della bellezza e di pubblico ha trasformato la prima ‘reale’ di MyMee in una vera e propria live art exhibition. Raggiunta telefonicamente, è stata proprio Marina Giacomel a raccontarci che il gruppo MyMee è ormai una creatura ad alto potenziale e che nuove iniziative sono già in cantiere: “ La dinamicità del gruppo MyMee è il segreto del successo di questo esperimento.” – ci dice – “Mettere insieme le persone per creare nuovi prodotti, mettere in luce nuovi talenti, sostenere gli esordienti o autori già pubblicati sono gli obiettivi che mi pongo. Quello che più mi colpisce è come MyMee sia in grado di fare comunità, organizzare gruppi di lavoro, mettere insieme persone che altrimenti non si sarebbero conosciute. Per esempio, un giovane esordiente si è avvicinato ad un autore già maturo, insieme hanno così deciso di realizzare a quattro mani un nuovo progetto editoriale; un altro progetto è nato invece dalla collaborazione di uno sceneggiatore, un compositore e un tecnico per la realizzazione del book trailer di Lei di Paolo Varese; ancora un altro gruppo di artisti ha deciso di mettere insieme talenti e professionalità per la realizzazione di un musical.”
Diverse le collaborazioni con i soggetti che si muovono nel mondo del social editing e che hanno accolto le potenzialità dell’idea di Giacomel, tra le altre in cantiere, MyMee si avvia a definire una partnership con l’associazione Piazza Navona fondata dalla scrittrice Chiara Ricci, già promotrice insieme al fotografo Gino Aloisio del Premio Letterario Nazionale Equi Libri. La nostra rivista digitale, TheSpot.news, da settembre ospiterà uno spazio dedicato alle recensioni di Mattia Marzola, un giovane ‘divoratore di libri’, come lui stesso si definisce sulla sua pagina facebook, Liberi nei libri. Le opere letterarie che verranno recensite sono quelle inviate a MyMee dai suoi iscritti. Per il prossimo autunno è previsto già un secondo happining firmato MyMee, ma con la solita freschezza entusiasta ed una risata ammiccante, Marina Giacomel non ha voluto anticipare altro nemmeno a noi di TheSpot.news. A chi scrive non resta dunque che aspettare di ricevere l’invito per la prossima live art exhibition, con la certezza si tratti di un altro ricco evento ‘artisticamente social’.