Art G.A.P. Gallery di Roma presenta, dal 25 giugno al 4 luglio 2018, ‘Corrispettivo Naturale’, mostra personale di Samantha Passaniti a cura di Davide Silvioli. Per la prima volta, gli spazi della galleria di Trastevere ospitano una selezione di opere recenti e inedite, appartenenti agli ultimi tre anni di lavoro dell’artista toscana, le quali costituiscono l’esito delle sue ricerche sui risvolti estetici di materiali naturali e organici, da sempre tratto distintivo della sua produzione. Fruibile da lunedì 25 giugno, l’esposizione prevede il vernissage in presenza dell’artista giovedì 28 giugno alle ore 18:30.
Qui di seguito un estratto dal catalogo, che verrà presentato durante la mostra per i tipi di Daphne Museum Edizioni, per approfondire la natura dell’opera di Samantha Passaniti
Tre domande sulla natura dell’arte a cura di Davide Silvioli
DS: Cosa ritrovi in queste materie naturali e quali sono le qualità espressive che ricerchi?
SP: Non esiste una qualità espressiva che ricerco in particolare nel materiale naturale, ma di sicuro so che utilizzare solo i materiali pittorici tradizionali non è più in linea con le mie intenzioni artistiche. La scelta di questa via legata al naturale è avvenuta partendo dall’osservazione e dalla mia completa immersione nella natura. Vivo in un luogo incontaminato lontano dal caos delle città dove il tempo sembra essersi fermato, amo passare molto tempo all’aria aperta e credo fermamente che l’essere umano faccia parte del tutto che ci circonda anche se nell’era contemporanea tendiamo a dimenticarcene, a nostro discapito.
Osservare ed imitare pittoricamente l’ambiente era diventato però limitante ed improvvisamente in modo del tutto naturale ho iniziato a raccogliere e ad inserire nelle mie opere elementi appartenenti direttamente a questo contesto. Spesso mi capita di raccogliere materiali che semplicemente attraggono la mia attenzione per motivi estetici o cromatici, oppure ai quali attribuisco un valore simbolico o che rappresentano un ricordo o un vissuto esistenziale che voglio fissare nel tempo.
DS: Quale valore rivestono il procedimento e il metodo nel tuo lavoro?
SP: Il procedimento ed il metodo nel mio lavoro hanno un valore fondamentale legato al sentire, alle emozioni e al fluire della vita. Non programmo e non razionalizzo troppo nessuna fase del mio lavoro, tutto ciò che creo nasce in modo naturale e quando è il momento adatto, mi metto in ascolto e mi lascio trascinare dalle intuizioni e dalle percezioni che mi guidano in ogni passaggio. Cerco di non forzare nulla ma semplicemente di assecondare ciò che il mio spazio interiore mi suggerisce di fare attraverso le materie fino a che mi rendo conto di aver terminato il processo creativo.
Il mio metodo è quello di non avere un reale metodo, poiché amo ogni volta cambiare strada o sperimentare nuove vie per realizzare ciò che voglio. Le esperienze pregresse dei procedimenti fino ad oggi adottati sono ovviamente un bagaglio dal quale attingo costantemente mantenendo però sempre una porta aperta verso il nuovo, la ricerca e la scoperta. Lo stupore estetico che spesso mi capita di sperimentare durante il lavoro quando mi imbatto in nuovi percorsi creativi rappresenta qualcosa di emozionante che mi stimola a continuare la mia ricerca. Inizio a creare sempre con una idea, un pensiero interiore ma con una vaga visione di ciò che sarà la realizzazione finale: questo aspetto è ciò che amo di più del mio lavoro perché spesso resto stupita io stessa del viaggio che sto percorrendo consapevole del fatto che sarà l’ultimo perché il successivo sarà sicuramente diverso.
DS: Quale condizione, quale sentire racconti con le tue opere e qual è il tuo approccio con l’atto creativo?
SP: La mia ricerca artistica la reputo come un diario segreto scritto costantemente, ed ogni opera realizzata è come il racconto di qualcosa di importante che voglio esprimere: un evento, un pensiero o semplicemente una sensazione. Ogni momento importante, ogni esperienza vissuta, ogni emozione sentita la riporto all’esterno tramite l’arte. La pratica artistica mi aiuta spesso a capirmi e a capire ciò che mi circonda, ad elaborare e a trasformare sempre verso il positivo e la luce anche ciò che in realtà spesso è oscuro o confuso. E’ un processo catartico, di analisi e confronto continuo tra anima e natura. Spesso ho pensato di avere un approccio troppo intimista nella mia ricerca, ma poi in realtà il mio sentire potrebbe essere quello di qualsiasi altro essere umano: delusioni, debolezze, paure ma anche gioia, energia e allegria. La nostra esistenza è complessa, è delicata ed è in armonia con il tutto che ci circonda e con i processi della natura. Spesso ci dimentichiamo di quanto siamo perfetti nella nostra imperfezione e di quanto in ognuno di noi sia racchiusa tanta bellezza, tanta quanto quella che vediamo nel mare, in un tramonto, in una pianta che a poco a poco cresce e fiorisce o in un albero che perde le foglie in autunno per poi rinnovarsi in primavera. Sento di appartenere come essere umano alla natura e se creare qualcosa è come lasciare nell’eterno una parte di me, utilizzare elementi naturali è come fissare per sempre e simbolicamente una piccola parte di mondo che andrebbe altrimenti persa.
Art G.A.P Gallery Modern & Contemporary Art
Samantha Passaniti
CORRISPETTIVO NATURALE
a cura di Davide Silvioli