Ci sono momenti in cui tutto sembra già detto. Le storie, i personaggi, i finali a effetto. Il montaggio sincopato, il tempo lungo, i corpi immobili, gli sguardi in macchina. Ma nonostante tutto, qualcuno sente ancora il bisogno di raccontare. Non “per farsi notare”, non “per esserci”. Ma perché certe immagini continuano a venire a galla. Non lasciano in pace. Restano lì, come una lingua straniera che non abbiamo imparato ma che, inspiegabilmente, ci riguarda.
A chi ha già girato un corto e ora cerca il modo di mettere ordine in questo caos – trasformare un’intuizione in un progetto, un’urgenza in una narrazione – si rivolge Nuovi Talenti LAB, il laboratorio per registi under 35 inserito nella sesta edizione del Lecco Film Fest, in programma dal 3 al 6 luglio 2025.
Non da soli ma all’interno di un percorso che li accompagni dalla scrittura allo sviluppo, dalla visione iniziale a un’idea di progetto che possa davvero esistere. È un’iniziativa che fa parte del Lecco Film Fest, arrivato alla sua sesta edizione, e che si terrà dal 3 al 6 luglio 2025. Un festival che non si limita a programmare film, ma cerca di creare un’idea diversa di comunità, di visione condivisa, di dialogo generazionale.
Il percorso inizia prima del festival. Si lavora sui progetti, li si mette alla prova, li si analizza con occhi esterni. Poi ci si incontra davvero, a Lecco, per confrontarsi anche fisicamente con l’idea di cinema degli altri. E si arriva a un momento pubblico, una presentazione vera, davanti a persone che il cinema lo fanno, lo finanziano, lo distribuiscono. Un momento che non ha niente a che fare con lo spettacolo. E tutto a che fare con la possibilità che da lì, da quel confronto, da quella fatica, qualcosa prenda forma.
È successo l’anno scorso. È successo a chi ha partecipato alla prima edizione. A qualcuno di loro quel progetto ha cambiato la traiettoria. Lo ha portato a un riconoscimento, a una nuova occasione, forse anche a una consapevolezza diversa del proprio lavoro. Ma anche per chi non ha vinto nulla, per chi è tornato a casa senza premi, l’esperienza è rimasta. Perché, alla fine, è questo il punto. A volte non serve che qualcosa succeda subito. Basta che qualcosa resti.
La call è aperta a registi italiani sotto i trentacinque anni, che abbiano già avuto almeno un cortometraggio selezionato in un festival e abbiano scritto un soggetto originale per un lungometraggio. Che sia finzione, documentario, animazione, non importa. Quello che conta è che ci sia una voce. Una visione. E la voglia di metterla in discussione.
Il percorso è coordinato da Davide Maria Zazzini e Lorenzo Ciofani, critici della Rivista del Cinematografo, insieme a una rete di professionisti del settore. Non è gente che si limita a dare consigli. È gente che fa domande. E spesso, quelle domande, restano nella testa molto più a lungo di quanto ci si aspetti.
Al termine del percorso, una giuria selezionerà un progetto e lo sosterrà con un contributo economico. Ma anche questo, in fondo, è solo un dettaglio. Perché l’obiettivo non è vincere. È capire se si è disposti a fare davvero i conti con l’idea di diventare registi. Di stare dentro al cinema. Non come spettatori privilegiati, ma come autori. E come tali, anche come lavoratori, artigiani, complici della realtà che si racconta.
Per candidarsi c’è tempo fino al 25 maggio 2025. Le informazioni si trovano sul sito del Lecco Film Fest. Ma prima di cliccare, forse vale la pena fermarsi un attimo a pensare. Perché la vera domanda, in fondo, è solo una.