Helen e Mark si trovano in un bar d’hotel, un luogo elegante e senza tempo. Sessantenni, ben vestiti, entrambi con un’aria sicura e un’eleganza studiata, si osservano, si ascoltano, si lanciano battute e sorrisi calibrati. Il loro incontro è un gioco sottile, un passo a due tra ricordi e rimpianti. Un tempo amanti, ora si interrogano su chi erano e chi sono diventati, su cosa è rimasto e cosa è andato perduto.
Still“, il nuovo spettacolo di Lia Romeo, un atto unico di 75 minuti in scena al Sheen Center for Thought & Culture di NoHo, Manhattan, scorre con un ritmo impeccabile sotto la regia di Adrienne Campbell-Holt. Melissa Gilbert e Mark Moses, nei panni dei protagonisti, danno vita a un’intesa palpabile, fatta di sottintesi e tensioni sottili. Quando la scena si sposta nella suite d’hotel di Mark, il dialogo si fa più intimo, ma anche più instabile. Quella che sembrava una storia di seconde possibilità si incrina quando emergono le loro opposte visioni politiche. Trump e Harris vengono menzionati solo come “Lui” e “Lei”, un escamotage che evita di nominarli direttamente ma non ne attenua l’impatto.

Le discussioni tra Helen e Mark ricordano quelle che infiammano i social e le cene di famiglia. Romeo costruisce argomentazioni credibili per entrambi, rendendo il confronto avvincente. Se si cerca evasione dal dibattito politico, “Still” potrebbe risultare difficile da digerire. Eppure, nonostante le divergenze, il pubblico non può fare a meno di sperare in una riconciliazione. Gilbert e Moses dominano il palco con una chimica irresistibile, trasformando ogni battuta, ogni sguardo, in un gioco di attrazione e disillusione.
L’allestimento scenico di Alexander Woodward e le luci di Reza Behjat avvolgono la scena con la stessa cura vista in “English” a Broadway. I costumi di Barbara A. Bell definiscono con precisione i personaggi: abiti eleganti per il primo atto, tute da casa e accappatoi per il secondo, a sottolineare il passaggio dall’apparenza alla vulnerabilità. Al centro di “Still” c’è una domanda inevitabile: cosa fare del tempo che resta? La sessantina non è solo un preludio alla fine, ma un momento in cui ogni istante pesa di più. Helen e Mark devono decidere se affrontare il futuro insieme, nonostante le differenze che li dividono.
La scelta di Lia Romeo di raccontare due sessantenni è audace e significativa. La regia di Adrienne Campbell-Holt e le straordinarie interpretazioni di Gilbert e Moses danno corpo a una storia che lascia il segno. “Still” è uno spettacolo che interroga e commuove, un’opera che resta dentro, come un ricordo impossibile da archiviare.
Still è attualmente in scena fino al 23 marzo al Sheen Center for Thought & Culture, 18 Bleecker Street, NYC. Per informazioni sui biglietti: https://www.sheencenter.org/events/detail/still