giovedì, Ottobre 16, 2025
  • Arte e Cultura
  • Cinema
  • Attualità
  • Eventi
  • Musica
  • Spettacoli
  • Serie Tv
  • Teatro
  • Televisione
TheSpot.news
  • Arte e Cultura
  • Cinema
  • Attualità
  • Eventi
  • Musica
  • Spettacoli
  • Serie Tv
  • Teatro
  • Televisione
No Result
View All Result
TheSpot.news
No Result
View All Result

Russians at war, la guerra dei soldati russi

Elena Marcheggiano Dal Forno by Elena Marcheggiano Dal Forno
6 Settembre 2024
in Cinema
Reading Time: 3 mins read
0
Russians at war, la guerra dei soldati russi
591
SHARES
3.3k
VIEWS
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su WhatsappCondividi su Telegram

Con *Russians at War*, lungometraggio presentato fuori concorso al Festival di Venezia, la documentarista Anastasia Trofimova tenta di rompere tabù — speculari e paralleli tra Occidente e Oriente — raccontando i suoi sette lunghi mesi con i soldati russi vicino al fronte ucraino, nella regione annessa del Donetsk. È un lavoro non autorizzato ufficialmente, certamente non embedded, all’interno di un battaglione russo del reparto sanitario. Il film offre uno sguardo quasi inedito su un conflitto per chi ha ascoltato solo i notiziari russi o i media occidentali: senza censura, i soldati riflettono, si lamentano senza il timore di punizioni disciplinari. Di 900 soldati, ne sono rimasti vivi solo 300, perdendo in meno di un anno due terzi degli effettivi. Si tratta di una rara visione di un esercito spesso mal organizzato, da quando, nelle prime ore del 24 febbraio 2022, le truppe russe invasero l’Ucraina.

In quei giorni, la regista russo-canadese Anastasia Trofimova, produttrice di news per l’ufficio di Mosca della Canadian Broadcasting Corporation, si trovava sul confine tra Russia e Ucraina quando si diffuse la notizia dell’invasione. Il suo precedente lavoro, *Songs of Slow Burning Earth*, era un ritratto collettivo degli ucraini in fuga dalla guerra. L’“operazione speciale”, ossia l’invasione che doveva portare a una rapida vittoria, si è invece trasformata in un complesso di disastri militari, crimini di guerra e stalli mortali per la conquista di pochi chilometri di territorio nemico. “Siamo il secondo esercito al mondo, figurati il quarto” è la sarcastica battuta di un soldato, in un viaggio privo di coordinate e verso un assalto senza supporto. Tutto raccontato in un documentario imprescindibile per chi vuole comprendere non solo questo conflitto, ma anche la complessità della guerra moderna e contemporanea.

Il legame tra l’Ucraina e l’Occidente si è palesato il giorno stesso in cui il governo insediato dopo le proteste di piazza Maidan emise un mandato di cattura per l’allora presidente Viktor Janukovyč, poi fuggito in Russia. È importante ricordare che, dal 2014 al 2022, vi sono stati almeno quindicimila morti, principalmente nelle regioni russofone dell’est. Oggi assistiamo a una guerra per procura tra Russia e Occidente, combattuta attraverso l’Ucraina.

Si è sempre tesi a un’idealizzazione contraria, dove l’altro, il nemico, diventa un mostro, rappresentante del Male Assoluto: una narrazione folle e perversa. In Russia, questi soldati sono “eroi che non muoiono mai”. In Occidente, sono spesso definiti criminali di guerra. Alcuni sono ex cittadini di un passato comune sovietico, ucraini che si considerano vittime della repressione neonazionalista ucraina sulle regioni russofone. Ma molti soldati ammettono di combattere solo per denaro e appaiono sempre più disillusi. Gli eredi della gloriosa Armata Rossa, che ottant’anni fa cambiò le sorti della Seconda Guerra Mondiale, sono ora semplici epigoni di una narrazione riproposta con le stesse modalità retoriche, ma all’interno di una società consumistica, che vive certamente di un surplus di patriottismo, ma compartimentato per fasce sociali. È anche una guerra di classe, dove la “carne da cannone” viene reclutata con maggior successo nelle regioni più povere e degradate del Paese. Si sta raggiungendo il 100% dei riservisti in regioni come la Cecenia (reddito pro capite annuo 2.170 dollari), il Kabardino-Balcaria (2.670 dollari), la Buriazia (3.650 dollari) e l’Altaj (3.730 dollari). Si tratta di popolazioni con bassi tassi di scolarità, quindi più vulnerabili alla propaganda patriottica dei mass-media e dei social network.

Sappiamo che il 69% dei russi non è mai stato all’estero e oltre il 50% non ha neppure il passaporto. Nelle regioni più povere, la mancanza di passaporto supera l’80%. La situazione cambia radicalmente nelle grandi città come San Pietroburgo, dove solo il 18% dei riservisti ha risposto alla chiamata per la mobilitazione. Strati della società che potremmo definire “ceto medio”, e che condividono “valori occidentali”, hanno deciso di non combattere. Come già avvenuto per i contractors e i “volontari” reclutati nei mesi precedenti, la mobilitazione parziale è stata selettiva in termini di classe. Non è un caso che la maggior parte dei mobilitati (secondo i dati ufficiali 230.000) sia stata attratta dalla possibilità di ricevere paghe da 200.000 rubli al mese (rispetto alla media nazionale di 50.000) e moltissimi benefit, come la possibilità di formazione professionale e di acquistare una casa a tassi agevolati nel dopoguerra. Questo fa parte di un gigantesco macchinario arrugginito, che evoca la gloria di un passato socialmente cancellato.

Il film include solo una scena girata in Russia: bambini che cantano una canzone patriottica mentre marciano nel corridoio scolastico, guidati da un soldato. Ma la forza maggiore di questo documentario è la normalità, termine ambiguo, che nel dramma della guerra rappresenta un tentativo di smascherare l’essenza bugiarda del conflitto.

La finzione ha spesso trattato questo tema, al punto da costituire una peculiarità nel rapporto tra cinema e guerra. Tentare di “leggere” i processi mentali e collettivi che hanno reso accettabili operazioni belliche in Russia è utile anche a comprendere lo sforzo industriale bellico neoligarchico. Nel documentario, vediamo uomini di fronte alla paura, all’orrore e alla morte, in un claustrofobico affratellamento di trincea, ma in perpetuo movimento.

Il conflitto coinvolge macchine più complesse, con meno operai e più tecnici, dipendenti da altri tecnici nelle retrovie del potere putiniano. Il mix di arretratezza e tecnologia, subito anche dai propri comandanti, scatena spesso, per incompetenza, crolli psicologici. Il nemico non si vede mai: potrebbe essere dietro o davanti.

Tags: Russianswar
Share236Tweet148SendShare
Previous Post

Intervista alle registe di The Quiet Son

Next Post

M. Il figlio del secolo è una serie eccezionale

Elena Marcheggiano Dal Forno

Elena Marcheggiano Dal Forno

Elena è giornalista pubblicista dal 1994 e vegana dal 2011. Si occupa di vita in generale, cinema, arte, tennis, diritti degli animali. Quando non è al cinema è in viaggio. Spesso la cosa coincide. Scrive anche sul Corriere della Sera.

Ti potrebbero interessare

Il cast di La Vita va cosi di Riccardo Milani. A.Baglio-V.Raffaele-G.I.Loi-D.Abatantuono-G.Cucciari@Claudio-Iannone
Cinema

“La vita va così” di Riccardo Milani apre la Festa del Cinema di Roma

by Monica Straniero
16 Ottobre 2025
Good Boy di Ben Leonberg
Cinema

Alice nella città apre con “Good Boy”, l’orrore visto da un cane

by Monica Straniero
15 Ottobre 2025
Una madre accanto al figlio in un’incubatrice in un ospedale di Gaza. Dal film Inside Gaza.
Cinema

“Inside Gaza”, la vita che resta sotto le macerie

by Elena Marcheggiano Dal Forno
14 Ottobre 2025
TRON: Ares, il grid ritorna al cinema
Cinema

TRON: Ares, il grid ritorna al cinema

by Marco Michelli
9 Ottobre 2025
Him, l’horror di Justin Tipping
Cinema

“Him”: quando football e fede diventano culto

by Elena Marcheggiano Dal Forno
3 Ottobre 2025

Articoli + popolari

  • Pumbino

    Pumbino non ce l’ha fatta. E il suo addio commuove il web

    6958 shares
    Share 2782 Tweet 1739
  • Bob Dylan zittisce il pubblico dell’Auditorium di Roma

    2271 shares
    Share 908 Tweet 568
  • “Un uomo di nome Otto”: un’accattivante commedia con Tom Hanks

    2268 shares
    Share 907 Tweet 567
  • Under 30, il premio per i giovani attori italiani

    1878 shares
    Share 751 Tweet 469
  • Antoni Benaiges: Una storia di coraggio e memoria

    1659 shares
    Share 664 Tweet 415

Articoli recenti

Il cast di La Vita va cosi di Riccardo Milani. A.Baglio-V.Raffaele-G.I.Loi-D.Abatantuono-G.Cucciari@Claudio-Iannone

“La vita va così” di Riccardo Milani apre la Festa del Cinema di Roma

16 Ottobre 2025
Disegno VirzìOriginal_Francesco Valdiserri

#24FrameAlSecondo torna alla Festa del Cinema di Roma con “La mia battaglia”

15 Ottobre 2025
Good Boy di Ben Leonberg

Alice nella città apre con “Good Boy”, l’orrore visto da un cane

15 Ottobre 2025
Taylor Swift

Taylor Swift, l’ennesimo primato di una popstar inarrestabile

14 Ottobre 2025
Pianeta Baleari

Pianeta Baleari, l’anima animale del teatro canzone

14 Ottobre 2025
Una madre accanto al figlio in un’incubatrice in un ospedale di Gaza. Dal film Inside Gaza.

“Inside Gaza”, la vita che resta sotto le macerie

14 Ottobre 2025
Festa Roma, in anteprima il docufilm “Pontifex” di Daniele Ciprì

“Pontifex”, Daniele Ciprì racconta la Chiesa come luogo di speranza

14 Ottobre 2025
Noemi

Noemi live a Roma il 20 dicembre: super ospiti e un grande show al Palazzo dello Sport

14 Ottobre 2025
Call my Agent su Sky dal 14 novembre

“Call My Agent – Italia” torna su Sky con la terza stagione

13 Ottobre 2025
Annalisa

Annalisa, il fuoco come specchio di sé

11 Ottobre 2025

thespot-sito

Privacy Policy - Cookie Policy - Contatti

  • Progetto
  • Contatti
  • Partner
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma numero 151 del 19/09/2018

TheSpot.news
Gestisci Consenso Cookie
Utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e per mostrare annunci personalizzati. Il consenso a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati quali il comportamento di navigazione o gli ID univoci su questo sito. Il mancato consenso o la revoca del consenso possono influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Arte e Cultura
  • Cinema
  • Attualità
  • Eventi
  • Musica
  • Spettacoli
  • Serie Tv
  • Teatro
  • Televisione

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma numero 151 del 19/09/2018