Un territorio sconfinato con vigne secolari commoventi, al margine di un bosco planiziale del 1200 “eletto dalla Comunità Europea sito di Tutela delle Biodiversità Natura 2000, con numerose specie di flora e fauna protette”, una villa appartenuta a una certa signora Bogdanovich, una guida eccellente alla scoperta delle erbe spontanee che crescono intorno ai vigneti e infine l’assaggio dei notevoli vini biologici prodotti dalla tenuta, un tour pressochè perfetto quello organizzato da Villa Bogdano 1880.
Crocevia di imperi, popoli, memorie. La Storia qui è passata molte volte nel corso di secoli. Villa Bogdano si trova a Lison di Portogruaro, vicino a Venezia, tra le Alpi e il litorale Adriatico. Siamo in pieno territorio Romano Concordiese: in questa zona dal I secolo a.C. correva la Via Annia, antica strada romana, che collegava le città di Padova e Aquileia. Durante i lavori di bonifica dei primi del ‘900 questa storia è riemersa, insieme a numerosi reperti archeologici.
Tra questi anche i frammenti delle anfore utilizzate all’epoca come contenitori per il vino. Ma soprattutto la statuetta di Diana Cacciatrice, ritrovamento di epoca romana più importante emerso durante gli scavi del 1926. Diana Cacciatrice, con occhi e diadema in argento, nell’atto di togliere una freccia dalla faretra e lanciarla con l’arco stretto nella mano sinistra.
Ai suoi piedi un cane e una cerva; sulla base l’iscrizione votiva del soldato siriaco Titus Aurelius Seleucus a Giove Ottimo Massimo Dolicheno. Il prezioso reperto, risalente al III secolo d.C., è conservato al Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro.
Dalla figura della dea Diana nasce l’ispirazione per il logo figurativo che caratterizza la linea vini di Villa Bogdano 1880.
I fortunati iscritti al “Sentiero delle Erbe” di fine settembre hanno così potuto godere di tre ore davvero sospese nel tempo e nella Storia, ascoltando dalle voci di Monica e Raffaele le meraviglie di un territorio che nel tempo ha saputo rinnovarsi senza perdere la sua tradizione, e mantenendo salde le sue radici ovvero i vigneti secolari che solo a guardarli facevano commuovere. Antichi, nodosi, apparentemente stanchi ma invece ancora carichi di frutti con tanto da dire e da dare.
Dei 110 ettari a vigneto della Tenuta, 18 ettari sono definiti storici. Le 117 viti della varietà autoctona Tocai Friulano (Lison Classico Docg) infatti risalgono addirittura alla fine del ‘800: rappresentano un patrimonio unico, oggetto di studi e ricerche.
Altri impianti, sempre della varietà Tocai, risalgono invece agli anni ‘40 e ‘50. Ospitiamo inoltre un impianto di Merlot, messo a dimora negli anni ’60.
In Tenuta, con l’obiettivo primario di valorizzare le varietà autoctone, sono coltivati il Refosco dal Peduncolo Rosso, il Glera e la Malvasia, storicamente diffusa e rinomata nel territorio già ai tempi della Repubblica di Venezia.
Completano la gamma alcune varietà internazionali che si sono ben adattate al nostro territorio, quali Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon Blanc, Pinot Nero, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Insieme a loro una guida di strepitoso valore come Tiziano Zordan, da anni studioso delle erbe spontanee, botanico e naturalista, autore di testi e volumi dedicati, non solo appassionato ma entusiasta conoscitore, camminare con lui e fermarsi ad ogni centimetro per vedere cosa c’è lì è molto più che un’esperienza formativa, è un innamoramento! Ogni incontro, ogni appuntamento, ogni nostro fare dovrebbe essere così, un appuntamento d’amore. Vedere e ascoltare dalla voce di Tiziano quante e quali proprietà hanno le piante spontanee anche quelle che comunemente qualcuno chiamerebbe “erbacce”.
“E’ vietato parlare di erbacce – afferma Tiziano – anche quella che noi pensiamo meno utile o infestante ha le sue straordinarie qualità e proprietà, come ad esempio la portulaca o la piantaggine lanceolata, piante che contengono vitamine e sali minerali in quantità ed equilibrio straordinario per il nostro organismo”.
L’entusiasmo bambino di Tiziano mentre passeggia è qualcosa di indimenticabile mentre raccoglie un’acetosella o una vite canadese e ti dice che, sì, puoi mangiarlo così, prova, assaggia, senti, le piante sono qui per te se sai riconoscerle, ascoltarle, apprezzarle.
Nel suo ultimo libro “Oltre l’Orto e lungo le Siepi” Tiziano spiega per filo e per segno tutte le piante, offrendo consigli anche per l’uso in cucina e con disegni molto precisi accompagna il lettore al riconoscimento della pianta nelle sue varie trasformazioni, prima e dopo aver fatto i semi o il frutto o il fiore, come per esempio il tarassaco che possiamo trovare in tre stati diversi.
Andare per erbe con lui, in mezzo a quei vigneti e quel bosco, è stato ed è come rientrare in una sorte di placenta materna dove eravamo protetti e nutriti senza bisogno di altro. Perchè è cosi in fondo, la Madre Terra ci dona tutto e non c’è separazione, dobbiamo solo ricordarcelo.
Quando si esce dal ventre della Pachamama non può che esserci il vino ad attenderci.
Una triade di vini guidata da Monica che ha portato in degustazione:
– Brut Nature DOC Prosecco Millesimato 2020 che ricordava i sentori di mentuccia selvatica, un 100% glera biologico, quasi un pas dosè richiamante gli champagne francesi,
– Lison Classico DOCG 2020 abbinato con la salvia selvatica, fresco e sapido, ben bilanciato fino al finale delicato con sentore di marzapane;
– Refosco Dal Peduncolo Rosso DOC Lison Pramaggiore 2018 abbinato alla piantaggine, che al palato ricorda molto i sentori fungini e di sottobosco. Un vino strutturato ed intenso, eccellente.
Non si può che essere grati alla Tenuta Planitia Società Agricola che ha organizzato tutto questo e a Tiziano Zordan che ha messo il suo sapere a disposizione. Altri tour ed eventi seguiranno, perciò è utile restare in contatto.
www.villabogdano1880.it
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