Nel segno di Ennio Morricone, morto il 6 luglio all’eta di 91 anni, si è svolta al Museo Maxxi di Roma la 74/a edizione dei Nastri d’Argento 2020 che proprio al musicista, maestro di colonne sonore, sono stati dedicati. Il più antico premio cinematografico italiano, assegnato dal 1946 dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (SNGCI), ha votato come miglior film Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo (già premiato a Berlino per la sceneggiatura), mentre Pinocchio, la favola di Collodi rivisitata da Garrone ottiene ben sei Nastri contro i cinque del film dei D’Innocenzo, premiato anche per produttore, sceneggiatura, fotografia e costumi. “Con questo film abbiamo ritrovato la nostra infanzia e fratellanza, hanno dichiarato i due fratelli, e diciamo ai giovani che vogliono sognare, sognate sogni che vi appartengono, non quelli che vanno di moda”.
Roberto Begnini, vincitore come attore non protagonista, ha dedicato il pemio a tutte le persone che hanno perso il lavoro a causa del lockdown, riferendosi non solo agli addetti del mondo del cinema, ma a tutte le categorie di lavoratori.
Nastro d’argento come miglior attore a Pierfrancesco Favino per il suo mimetico Craxi di Hammamet, e quello per la miglior attrice per Jasmine Trinca ne La dea fortuna di Ferzan Özpetek che ha ottenuto 3 Nastri.
L’ultima sceneggiatura di Mattia Torre è la miglior commedia, premiato insieme ai suoi protagonisti Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi. Il filma, tratto dal suo monologo “I figli invecchiano” racconta semplicità e ironia cosa succede quando gli equilibri di una coppia sono messi alla prova e vengono sconvolti alla nascita del secondo figlio, un cambiamento non da poco, un’impresa da “supereroi”.
Oremiato Pasquale Catalano per la miglior colonna sonora de La Dea Fortuna,ex-aequo con Brunori Sas per Odio L’Estate e canzone originale Che vita meravigliosa di Diodato che, prima di ritirare il premio, ha voluto omaggiare Morricone intonando qualche sua nota dalla colonna sonora di Nuovo cinema paradiso.
Il Nastro alla carriera è stato consegnato a Toni Servillo, presto sul set per girare il nuovo film di Mario Martone su Eduardo Scarpetta, padre naturale dei tre fratelli De Filippo, Eduardo, Peppino e Titina, che portano il cognome della madre. Un film che si focalizza nell’intreccio tra vita artistica e intricata vita famigliare sentimentale del grande autore di teatro.
Il Nastro dell’Anno per Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, che premia il regista, il protagonista Elio Germano, i produttori e tutto il cast tecnico del film. Il film, un biopic sulla vita del celebre artista Antonio Ligabue, grande pittore naif emiliano che parla agli animali, nonchè una delle figure più rilevanti dell’arte contemporanea nostrana e internazionale, torna in sala il 20 agosto con alcune anteprime in giro per l’Italia.
Infine il Nastro della Legalità va ad Aspromonte La terra degli ultimi di Mimmo Calopresti che racconta un mondo a tratti nascosto, a molti sconosciuto, e la voglia di riscatto di un popolo.